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Daniela Fumarola eletta segretaria generale della Cisl

di Matteo Scolari
Con 188 voti su 191, Fumarola succede a Luigi Sbarra. Giampaolo Veghini (Cisl Verona): «Grande esperienza e impegno per il futuro del sindacato».

Daniela Fumarola è stata eletta segretaria generale della Cisl, succedendo a Luigi Sbarra. La votazione si è tenuta oggi, 12 febbraio 2025, a Roma durante il Consiglio generale confederale, che ha espresso il proprio favore con 188 voti su 191 presenti.

La nuova leader della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori è la seconda donna nella storia dell’organizzazione a ricoprire questo ruolo, dopo Annamaria Furlan. Originaria di Taranto, classe 1966, Fumarola ha una lunga esperienza sindacale e una formazione accademica in Scienze Sociologiche presso l’Università Cattolica di Milano.

Daniela Fumarola ad un incontro in passato a Verona.

Le reazioni alla nomina

Tra i primi commenti arriva quello di Giampaolo Veghini, segretario della Cisl di Verona, che ha elogiato il profilo della nuova segretaria: «Daniela Fumarola è la persona giusta per guidare la Cisl in un momento difficile per il Paese. Ha il profilo e l’esperienza necessari per incarnare i valori del nostro sindacato. La sua elezione rappresenta un ulteriore stimolo per far approvare in tempi brevi la legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione d’impresa».

Giampaolo Veghini, Segretario generale CISL Verona.
Giampaolo Veghini, Segretario generale CISL Verona.

Cisl Verona, inoltre, ha invitato Fumarola a partecipare al Congresso provinciale del 16 e 17 aprile, che si terrà in fiera a Verona e vedrà l’elezione del nuovo consiglio generale scaligero.

Il passaggio di testimone

Fumarola prende il posto di Luigi Sbarra, che ha lasciato la guida della Cisl per raggiunti limiti di età. Sbarra, alla guida del sindacato dal 2021, ha lasciato un segno profondo nella confederazione e nel mondo del lavoro, lavorando per il dialogo sociale e il rafforzamento dei diritti dei lavoratori.

«Daniela raccoglie il testimone da Luigi Sbarra, che ha rappresentato un esempio per tutti i sindacalisti della Cisl» ha aggiunto Veghini.

Con la sua elezione, Fumarola si prepara a guidare il sindacato in un momento delicato per il Paese, con sfide importanti sul fronte della rappresentanza sindacale e delle riforme del lavoro.

Il commento del segretario regionale Massimiliano Paglini

«Coinvolgere i lavoratori nei luoghi decisionali delle imprese, rendendoli partecipi delle scelte strategiche, non è né pericoloso né inutile come qualcuno sostiene. Di più, noi crediamo che la partecipazione rappresenti l’ultimo treno per far crescere il Paese e farlo somigliare alle migliori democrazie ed economie europee». Così Massimiliano Paglini, segretario generale di Cisl Veneto, a margine dell’Assemblea nazionale che ha visto riuniti a Roma oltre duemila delegati e delegate (in quasi duecento dal Veneto), per sollecitare una rapida approvazione in Parlamento della legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, proposta da Cisl e sostenuta da 400mila firme, ora in discussione alla Camera.

Massimiliano Paglini, segretario generale CISL Veneto.
Massimiliano Paglini, segretario generale CISL Veneto.

«Questa riforma non è il semplice tentativo di applicare l’articolo 46 della Costituzione – continua Paglini –, ma implica molto di più, perché avvia un percorso rivoluzionario di trasformazione del sistema economico e sociale che potrà avvicinare l’Italia a quei Paesi d’Europa (si pensi a Germania, Svezia,…) dove la partecipazione ha portato come risultato economie dinamiche, con bassi livelli di conflittualità e un forte senso di responsabilità condivisa. Certo, un obiettivo senz’altro ambizioso e più complesso da spiegare, ma crediamo fondamentale per alzare il livello retributivo dei lavoratori italiani migliorare la stabilità economica, favorire la collaborazione tra lavoratori e management e rafforzare la competitività delle imprese, oltre che distribuire meglio la ricchezza prodotta».

Insomma rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale e sociale: «Una sfida “antipopulista” lanciata a chi, in tema di lavoro, preferisce l’immediatezza degli slogan ideologici e delle semplificazioni, rispetto al coraggio di una visione e di una proposta radicata in un’idea precisa di economia, di persona e di futuro».

Fumarola, presente a un incontro di Cisl Veneto lo scorso ottobre.

Nella storia economica e sociale del Veneto, del passato come del presente, diverse buone prassi raccontano del DNA del nostro territorio in tema di partecipazione: «A chi, pure tra le imprese, evoca tutto ciò – mette in evidenza sempre il segretario generale –, ricordiamo le forme di partecipazione dal basso costruite proprio nella nostra regione grazie a quella cultura partecipativa e imprenditiva che per ragioni antropologiche e sociali costituì le fondamenta in Veneto di un connubio, non scritto e non detto, tra imprenditori illuminati e tessuto sociale fortemente vocato al lavoro e alla manualità». Quel connubio che fu fondamentale per generare il boom economico e il passaggio da una economia rurale-agricola alla grande industrializzazione e alla nascita del modello delle nostre pmi e della nostra formazione professionale.

«Partecipare, dunque, non è altro che un atto di assunzione di responsabilità per rigenerare il Paese ‒ conclude Paglini ‒. E l’Italia è pronta per raggiungere l’obiettivo. Non è solo per la crescita delle imprese, ma per la costruzione di una società più giusta, in cui il lavoro non sia un semplice fattore produttivo, ma un pilastro della democrazia economica. E in cui l’impresa sia davvero un bene delle comunità in cui si insedia, si sviluppa, genera valore e valori. In altre parole quel bene comune da proteggere e far crescere insieme ai lavoratori e alle lavoratrici».

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