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Il Magnifico Rettore si congeda con l’annuncio di un nuovo campus universitario cittadino

di Matteo Scolari
Pier Francesco Nocini ha inaugurato l'anno accademico 2024-2025, tracciando un bilancio dei sei anni di rettorato e lanciando l'idea progettuale di una "casa per gli studenti" realizzata grazie al supporto di Leonardo Maria Del Vecchio.

L’Università di Verona ha celebrato l’inaugurazione del 42° Anno Accademico, un momento carico di significato non solo perché segna un nuovo inizio, ma anche perché rappresenta l’ultima cerimonia ufficiale per il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini, il cui mandato si concluderà il 30 settembre 2025.

Pier Francesco Nocini.

L’evento, tenutosi al Polo Zanotto, è stato un’occasione per fare il punto sulla straordinaria crescita dell’ateneo, che oggi può contare quasi 30.000 studenti, 190 corsi di studio e una forte proiezione internazionale. Numeri che confermano Verona come una vera città universitaria, capace di attrarre studenti e ricercatori e di offrire opportunità concrete di formazione e inserimento lavorativo.

Ma la giornata è stata anche il palcoscenico per un’importante visione strategica per il futuro: la nascita di un nuovo campus universitario a Verona, un progetto ambizioso annunciato da Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica e tra i principali sostenitori della crescita dell’università scaligera.

Del Vecchio.

L’idea di un campus universitario moderno e innovativo nasce dalla volontà di dare agli studenti non solo un luogo di studio, ma anche uno spazio di aggregazione e crescita personale. «Vogliamo realizzare un sogno» ha dichiarato Leonardo Maria Del Vecchio durante l’inaugurazione, «un campus che possa ospitare i giovani e diventare un punto di riferimento per la loro formazione e per la comunità». L’iniziativa sarà realizzata in collaborazione con il Comune di Verona e le istituzioni locali, con l’obiettivo di potenziare l’offerta di alloggi per gli studenti e creare un polo universitario sempre più competitivo a livello nazionale e internazionale.

Il Magnifico Rettore Nocini ha sottolineato il valore di questa iniziativa, ringraziando Del Vecchio per il suo impegno: «L’università ha bisogno di investimenti e visione per il futuro, e con un mecenate come Del Vecchio possiamo davvero modernizzare il nostro ateneo»​. Il progetto del Campus dell’Università di Verona potrebbe prendere forma all’interno in un terreno dell’ateneo adiacente a Cà Vignal, in Borgo Roma. 

Nocini ha anche ricordato i traguardi che saranno raggiunti entro settembre 2025 tra cui l’avvio dei lavori di ristrutturazione del secondo Asilo nido di Ateneo, in collaborazione con l’amministrazione comunale e in particolare con l’assessora La Paglia; il progetto della nuova sede di Vicenza per i corsi di laurea sanitaria e stiamolavorando con il sindaco Possamai e Adamo Dalla Fontana Presidente della Fondazione Studi di Vicenza; il completamento del Biologico 3 nel polo di Borgo Roma che inaugurerà prima della fine del suo mandato.

Nocini, alla sua destra Leonardo Maria Del Vecchio.

Ma oltre ai grandi progetti futuri, l’inaugurazione dell’Anno Accademico è stata anche l’occasione per tracciare un bilancio dei sei anni di rettorato di Nocini, che ha guidato l’Università di Verona attraverso un percorso di sviluppo, innovazione e crescita.

Magnifico Rettore, possiamo dire che Verona è oggi a tutti gli effetti una città universitaria. Come è cambiata l’università sotto la sua guida?

Sì, possiamo dirlo con orgoglio. L’università è cresciuta moltissimo negli ultimi sei anni, sia nei numeri che nei servizi offerti. Abbiamo quasi 30.000 studenti, 190 corsi di studio tra lauree, master e dottorati. Ma il dato più significativo non è solo numerico: l’università è diventata più inclusiva, moderna e integrata con il territorio​.

Qual è l’aspetto di cui è più orgoglioso in questi anni di rettorato?

Sono orgoglioso di aver cambiato il modo di rapportarsi all’interno della comunità accademica. Ho sempre creduto che il dialogo e il confronto siano fondamentali. Abbiamo costruito un clima di maggiore collaborazione tra docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti, un’unione che ha portato l’università a risultati straordinari.

Oltre alla crescita accademica, l’ateneo ha visto un’espansione delle opportunità lavorative per gli studenti.

Questo è un punto fondamentale. L’università non deve solo formare, ma anche creare opportunità. Il nostro impegno è stato quello di offrire agli studenti la possibilità di costruire il proprio futuro senza dover necessariamente lasciare Verona. Le collaborazioni con le imprese, i programmi di ricerca e le attività di trasferimento tecnologico hanno creato nuove occasioni di lavoro per i nostri laureati​.

Il saluto del Magnifico Rettore.

Durante l’inaugurazione ha parlato anche di investimenti e della solidità finanziaria dell’ateneo.

Assolutamente. L’università ha un bilancio solido, con un patrimonio netto di circa 27 milioni di euro. Questo ci ha permesso di investire in nuove strutture, innovazione e ricerca, garantendo al tempo stesso un’offerta formativa sempre più ampia e accessibile​.

Lei ha annunciato il progetto del nuovo campus universitario. Che impatto avrà per Verona?

Sarà un salto di qualità per tutta la città. Creare un campus significa dare agli studenti un luogo in cui studiare, vivere e confrontarsi, e questo renderà Verona ancora più attrattiva a livello nazionale e internazionale. Stiamo lavorando con Leonardo Maria Del Vecchio, con il Comune e con le istituzioni per far sì che questo sogno diventi realtà​.

Il suo mandato terminerà nel 2025. Che messaggio lascia all’università e ai suoi successori?

Voglio lasciare un messaggio chiaro: non fermatevi, guardate sempre avanti. L’università deve continuare a crescere e innovarsi, senza paura del cambiamento. Io ho fatto il mio percorso con entusiasmo e determinazione, ora è il momento di passare il testimone, ma sono sicuro che l’Università di Verona continuerà su questa strada. E, soprattutto, voglio dire grazie. Grazie agli studenti, ai docenti, al personale, a tutti coloro che hanno contribuito a rendere il nostro ateneo un luogo di crescita e di opportunità per il futuro​.

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