Cassa integrazione in aumento a Verona: nel 2024 ore autorizzate cresciute del 38%
di Matteo ScolariIl 2024 si chiude con un quadro allarmante per il mondo del lavoro a Verona. Secondo i dati INPS, elaborati dall’Ufficio Studi CGIL Verona, le ore di cassa integrazione autorizzate nella provincia scaligera hanno raggiunto quota 8.659.558, con un incremento del 38,2% rispetto al 2023 e un aumento del 396,8% rispetto al 2019, anno di minimo storico dell’ultimo quindicennio.

L’incremento della cassa integrazione si inserisce in un contesto nazionale altrettanto preoccupante: a livello italiano, l’aumento è stato del 21,1%, mentre in Veneto la crescita ha toccato il 36%. Il fenomeno riguarda in particolare le imprese manifatturiere, soprattutto nei settori della meccanica e dell’edilizia, che stanno affrontando un periodo di forte incertezza dovuto alla mancanza di prospettive e risorse per la riconversione ecologica e digitale.


Secondo Francesca Tornieri, Segretaria generale della CGIL Verona, il problema non può più essere ignorato e richiede politiche industriali concrete per evitare che la crisi si trasformi in un’ulteriore perdita di posti di lavoro. Tornieri sottolinea come la diversificazione produttiva abbia mitigato gli effetti della recessione sul territorio, ma evidenzia anche le difficoltà di settori come il turismo, ancora poco destagionalizzato, e l’agricoltura, che presenta aree di forte precarietà e lavoro irregolare.
A livello nazionale, Verona si colloca al 20° posto per ore di cassa integrazione autorizzate nel 2024 e al 46° posto per aumento percentuale, dietro a province con una forte vocazione industriale come Vicenza (20,6 milioni di ore), Treviso (15,8 milioni), Padova (10,4 milioni) e realtà come Brescia (19,7 milioni), Bergamo (15,2 milioni), Bologna (13,7 milioni), Modena (13,1 milioni) e Varese (13,1 milioni).
Dopo il picco registrato a settembre 2024, con 1,48 milioni di ore autorizzate, negli ultimi tre mesi dell’anno si è registrata una lieve riduzione, con una media comunque elevata di 670mila ore al mese.
Per CGIL Verona, l’attuale situazione impone una riflessione sul futuro del territorio e del Paese. Oltre alla necessità di un piano industriale nazionale, il sindacato sottolinea il tema dei salari, penalizzati dal caro energia, dal mancato rinnovo di molti contratti e dalle politiche fiscali che non incentivano la crescita del potere d’acquisto dei lavoratori.
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