Federpetroli: nessun panico sui rincari carburanti, il cartello è un fallimento
di Matteo ScolariNon c’è alcun motivo di allarmarsi per un possibile rincaro dei carburanti. Questo il messaggio chiaro lanciato da Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli Italia, dopo il question time tenutosi alla Camera sul tema del caro carburante. «Per ora nessun panico da caro benzina trova giustificazione» ha dichiarato Marsiglia, sottolineando come la protesta sui prezzi sia ingiustificata, a eccezione di pochi casi isolati di distributori in cui il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è già intervenuto per verificare eventuali anomalie.

Il focus della discussione è stato il cosiddetto cartello dei prezzi obbligatorio per i distributori, una misura introdotta per garantire maggiore trasparenza sui costi del carburante. Marsiglia non ha risparmiato critiche: «Il cartello è fallimentare, come Federpetroli aveva già segnalato al Presidente del Consiglio durante la fase di valutazione del decreto. Anche il Consiglio di Stato ha definito alcuni punti del decreto ‘manifestamente irragionevoli e sproporzionati».
Secondo il presidente di Federpetroli, il Ministro Adolfo Urso era a conoscenza delle criticità legate al provvedimento, visto il numero elevato di segnalazioni da parte della rete carburanti e le difficoltà operative dei gestori nel rispettare l’obbligo di esposizione dei prezzi. Nonostante le recenti polemiche, Marsiglia ha evidenziato che i prezzi dei carburanti sono rimasti stabili, con variazioni minime di pochi centesimi, anche durante le fasi più critiche del mercato del greggio.

Un altro tema affrontato da Federpetroli riguarda il caro bollette e la necessità di adottare una Strategia energetica nazionale chiara e mirata allo sviluppo delle risorse interne, in particolare dei giacimenti di gas. Marsiglia ha ribadito l’urgenza di nuove norme per lo sfruttamento delle fonti energetiche del Paese, sottolineando che, senza un intervento deciso, l’Italia continuerà a essere vittima della speculazione e delle fluttuazioni dei mercati internazionali. «Non è più una questione legata al TTF di Amsterdam, ma a una speculazione interna legata a dinamiche politiche» ha concluso il presidente di Federpetroli.
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