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Olimpiadi, Tommasi: «La sfida dell’accessibilità sarà la legacy per la nostra città»

di Matteo Scolari
Il sindaco di Verona Damiano Tommasi parla di olimpiadi e paralimpiadi, con un riferimento all'installazione dell'ascensore in Arena, che renderà completamente accessibile l'anfiteatro romano.

In occasione della presentazione del percorso delle fiamme olimpiche e paralimpiche di Milano Cortina 2026, al Palazzo della Gran Guardia di Verona, abbiamo intervistato il sindaco Damiano Tommasi. Ecco cosa ci ha raccontato sul ruolo della città scaligera nell’evento e sull’eredità che questa esperienza potrà lasciare.

Sindaco Tommasi, quanto è importante per Verona ospitare un evento di portata globale come le Olimpiadi e le Paralimpiadi?

Sarà importantissimo, anche perché porterà a Verona rappresentanti degli sport di tutto il mondo. La nostra città sarà il punto d’incontro per l’eccellenza dello sport invernale e avrà modo di raccontare le Olimpiadi a tantissime testate giornalistiche e corrispondenti internazionali. Sarà anche un’occasione per scoprirci un po’ più città europea di quanto pensiamo di essere.

A livello sportivo e culturale, come pensa che Verona si racconterà durante questa fase di avvicinamento ai Giochi?

Come è nelle nostre caratteristiche: tiepidi all’inizio, ma profondi nella passionalità. Credo che questa edizione delle Olimpiadi rimarrà nella storia della città. Mi auguro che rimanga anche nella storia della nostra Arena. Anzi, lo è già, ma spero lo sia ancora di più, soprattutto grazie alla possibilità di inserire un ascensore che permetta anche a chi ha difficoltà motorie di visitare il monumento a 360 gradi. Questa sarà, secondo me, la vera legacy delle nostre Olimpiadi.

Lei ha una lunga carriera sportiva alle spalle, culminata con le Olimpiadi da calciatore. Cosa significa per lei, ora da sindaco, essere parte di questo evento?

Per me, che ho vissuto le Olimpiadi da protagonista più di vent’anni fa, essere oggi il sindaco della città che ospiterà questi eventi è un’emozione enorme. Non so se avrò l’onore di portare la fiamma olimpica, ma il solo fatto di poter vivere questa esperienza da una prospettiva così diversa e di rappresentare Verona in questa occasione è già qualcosa di straordinario.

Cosa si aspetta che Verona impari da questo evento?

Penso che le Olimpiadi e le Paralimpiadi possano insegnarci il valore dell’apertura e dell’inclusione. Saranno un banco di prova per la nostra capacità organizzativa e per il nostro spirito comunitario, ma anche un’occasione per lasciare un’eredità concreta, come infrastrutture più accessibili e una visione più internazionale della città.

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