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Manfredi: «Vogliamo fornire ai giovani strumenti per scegliere consapevolmente il loro futuro»

di Matteo Scolari
Il direttore generale di Fondazione Cariverona, Filippo Manfredi, illustra a Focus Verona Economia le priorità del DPA 2025, con particolare attenzione alle iniziative rivolte ai giovani e all'orientamento.

Giovedì 21 novembre 2024, Focus Verona Economia ha ospitato Filippo Manfredi, Direttore Generale di Fondazione Cariverona, per presentare il Documento di Programmazione Annuale (DPA) 2025, che prevede risorse aumentate a 30 milioni di euro, con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. Durante l’intervista, si è discusso del ruolo della Fondazione nel territorio, con particolare attenzione a giovani, orientamento scolastico, formazione e sostenibilità.

Direttore, il DPA 2025 prevede risorse aumentate a 30 milioni di euro, il 20% in più rispetto all’anno scorso. Può spiegarci da cosa deriva questo incremento?

Questo aumento è possibile grazie all’andamento positivo del patrimonio della Fondazione, che rappresenta la base su cui si fondano tutte le nostre erogazioni. Quando il nostro patrimonio cresce, crescono anche le risorse disponibili per i progetti sul territorio. Questo è un risultato che ci rende particolarmente orgogliosi, perché ci permette di rafforzare il nostro impegno in aree fondamentali come il capitale ambientale, umano e sociale. Per il 2025, ultimo anno del nostro piano triennale, non solo garantiremo la continuità nei progetti avviati, ma introdurremo anche iniziative innovative, per rispondere sempre meglio alle esigenze del territorio.

Tra le novità, c’è il bando Step – Sviluppo Territoriale Partecipato, che ha finanziato 17 progetti. Può raccontarci come è stato strutturato e quali obiettivi si è posto?

Il bando Step rappresenta un approccio innovativo nella progettazione partecipata. Non ci siamo limitati a erogare contributi finanziari, ma abbiamo introdotto un percorso di coprogettazione. I partecipanti, prima di presentare le loro proposte, hanno seguito una formazione specifica per sviluppare progetti in partnership, coinvolgendo soggetti diversi, sia pubblici che privati. Questo metodo ha portato alla selezione di 17 progetti di grande impatto, che spaziano dall’ambito sociale a quello culturale, creando una rete forte e sinergica tra i partecipanti. Crediamo che sia fondamentale rafforzare queste reti locali, perché da sole possono ottenere risultati più duraturi e significativi.

Passando ai giovani, quali iniziative specifiche sono previste per il 2025?

Per i giovani abbiamo diverse linee di intervento. Innanzitutto, il bando Ricerca e sviluppo, che favorisce la collaborazione tra centri di ricerca e imprese, è una delle nostre priorità. Attraverso questo bando, offriamo a ricercatori con dottorati di ricerca l’opportunità di lavorare su progetti concreti, migliorando il legame tra mondo accademico e imprenditoriale. Inoltre, sosteniamo la mobilità internazionale con Intercultura, permettendo a studenti meritevoli, ma con difficoltà economiche, di frequentare un anno scolastico all’estero. Questo non solo arricchisce il loro percorso formativo, ma li prepara a diventare cittadini del mondo. Infine, stiamo intensificando le attività di orientamento scolastico, perché crediamo sia essenziale fornire ai giovani strumenti per scegliere consapevolmente il loro futuro formativo e professionale.

La sostenibilità e l’ambiente sono temi centrali nel DPA 2025. Può illustrarci come si concretizzerà il vostro impegno in questi ambiti?

Per il 2025, abbiamo pianificato tre grandi iniziative legate al capitale ambientale. La prima riguarda la continuazione del bando Format, che si focalizza sull’educazione ambientale e l’economia circolare, sensibilizzando le nuove generazioni su tematiche come il riciclo e l’uso responsabile delle risorse. La seconda è il consolidamento delle comunità energetiche rinnovabili, che abbiamo avviato nel 2024. L’obiettivo è non solo favorirne la nascita, ma supportarle nella gestione, contribuendo a contrastare la povertà energetica. Infine, il bando Capitale Naturale finanzierà progetti che affrontano il cambiamento climatico, promuovono la biodiversità e sostengono pratiche sostenibili. Crediamo che questi interventi siano fondamentali per costruire un futuro più sostenibile per il nostro territorio.

Tra i progetti in programma c’è anche un’iniziativa dedicata all’acqua, giusto?

Esatto, l’acqua sarà uno dei temi chiave del 2025. Abbiamo avviato il progetto Panta Rei, che unisce sensibilizzazione e cultura. Attraverso collaborazioni con enti come l’Università di Verona, la Fiera di Verona e l’Accademia delle Belle Arti, organizzeremo laboratori per giovani e mostre tematiche. Il percorso culminerà a marzo con un convegno al Teatro Ristori, che ospiterà esperti internazionali, inclusi premi Nobel, per riflettere sull’uso responsabile dell’acqua e la sua gestione sostenibile. Questo è un esempio concreto di come la Fondazione coniughi cultura, educazione e impegno sociale.

Direttore, concluso questo ciclo triennale, quali saranno le priorità per la programmazione 2026-2028?

La nuova programmazione 2026-2028 è ancora in fase di definizione, ma abbiamo già individuato alcune direttrici chiave. Continueremo a lavorare sui tre pilastri strategici – capitale ambientale, umano e sociale – ma con un approccio ancora più mirato verso l’innovazione tecnologica e l’adattamento alle sfide globali. Uno degli obiettivi sarà rafforzare il nostro supporto alla transizione ecologica, con iniziative che favoriscano non solo la sostenibilità, ma anche la resilienza delle comunità locali.

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