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De Togni: «Verona in testa per export agroalimentare, difendiamo la qualità»

di Matteo Scolari
Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona, ricorda la leadership della nostra città a livello nazionale, ricordando che le sfide si affrontano mantenendo alta l'asticella.

In occasione dell’ultima puntata di Focus Verona Economia – Speciale Settimana Veronese della Finanza, dedicata al settore agroalimentare, è intervenuto Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona. Durante la puntata, si è parlato di economia agricola, export, produzione, e delle sfide del comparto.

Presidente De Togni, partiamo da Confagricoltura. Recentemente si è svolto un evento presso la Camera di Commercio di Verona, in collaborazione con la CGIA di Mestre. Potrebbe spiegarci di cosa si tratta?

Sì, abbiamo presentato un report sull’economia agricola e agroalimentare del Veneto. Questo report chiude l’anno 2023 e fa alcune previsioni per il 2024. Come mostra il grafico, il valore della produzione agricola del Veneto è di circa 7,2 miliardi di euro, leggermente inferiore allo scorso anno, ma comunque molto rilevante. Verona si conferma leader con un valore aggiunto di oltre un miliardo solo per le produzioni agricole. A livello di export, siamo la prima provincia d’Italia, avendo superato anche Cuneo​.

Verona è in testa alla classifica nazionale. È una soddisfazione importante, non trova?

Verona non solo eccelle nelle produzioni agricole, ma è anche leader nell’export agroalimentare. Questo risultato conferma la nostra leadership, grazie anche al contributo di diversi settori produttivi, dal vino agli ortaggi, fino alle coltivazioni industriali e fruttifere​.

Per quanto riguarda l’enoturismo, come si inserisce questo filone nel contesto produttivo veronese?

Verona si sta avviando a diventare la capitale del vino italiano, con iniziative come Vinitaly e la costituzione del Museo del Vino. L’enoturismo rappresenta una realtà interessante che si inserisce nel tema più ampio dell’agriturismo, specializzato nel vino. Abbiamo una grande varietà di produzioni riconosciute a livello mondiale, e l’enoturismo può trainare anche altri prodotti tipici del nostro territorio, arricchendo l’offerta.

Infine, quali sono le prospettive per il futuro, considerando anche il cambiamento climatico?

Il cambiamento climatico influisce molto sulle produzioni, con attese di una leggera flessione per il settore vinicolo rispetto all’anno scorso. Tuttavia, questa diminuzione potrebbe aiutare a smaltire le giacenze, che attualmente contano circa 12 milioni di ettolitri di vino nelle cantine del Veneto. Dobbiamo continuare a prestare attenzione al mercato e adattarci ai cambiamenti, mantenendo sempre alta la qualità​.

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