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Mantovanelli: «L’acqua non è infinita, e dobbiamo trattarla come tale»

di Matteo Scolari
Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi, ai microfoni di Focus Verona Economia sensibilizza sul risparmio idrico, ricordando gli ingenti investimenti sostenuti dall'azienda per garantire un servizio efficiente.

Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi, ha illustrato ai nostri microfoni il piano di investimenti idrici della società, che supera i 390 milioni di euro fino al 2029. Con il supporto dei fondi PNRR, il piano mira a potenziare la resilienza delle infrastrutture idriche e garantire un servizio di alta qualità, intervenendo in aree come Verona e la Lessinia, passando dal Garda, sviluppando progetti tecnologici avanzati per ridurre le perdite idriche e migliorare l’efficienza dei sistemi acquedottistici.

Presidente, ci sono tante novità sul fronte idrico. Di recente a Verona è stato presentato un piano di investimenti per oltre 518 milioni di euro. Di questi, oltre 390 milioni sono attribuibili ad Acque Veronesi. Ci può spiegare l’importanza di questo piano?

Sì, si tratta di un piano davvero ambizioso, con una durata di sette anni, che ci permetterà di portare il servizio idrico di Verona e provincia verso il futuro. Questo è il primo piano che approviamo secondo il nuovo metodo tariffario Arera, che ci consente di pianificare su un arco temporale più lungo rispetto al passato. Le infrastrutture idriche sono fondamentali, e dobbiamo colmare un gap di investimenti che si è creato negli ultimi decenni. La gestione efficiente delle risorse idriche diventa sempre più urgente, soprattutto alla luce dei fenomeni meteorologici estremi a cui stiamo assistendo.

L’acqua, come risorsa, non è illimitata. Ci spieghi meglio il concetto di bilancio idrico, che avete menzionato.

Esatto, l’acqua non è infinita, e dobbiamo trattarla come tale. Il concetto di bilancio idrico funziona un po’ come un conto corrente: abbiamo delle entrate e delle uscite, e dobbiamo bilanciare entrambe per evitare di esaurire la risorsa. Anche se a Verona abbiamo la fortuna di avere falde molto ricche, dobbiamo comunque affrontare le sfide del cambiamento climatico e dell’inquinamento. Interventi come l’interconnessione dei sistemi acquedottistici ci permettono di distribuire l’acqua in modo più efficiente e di rispondere meglio a situazioni di emergenza.

Il PNRR è stato fondamentale per molti dei vostri progetti. Quanto è stato utile per accelerare gli investimenti?

Il PNRR è stato un’opportunità straordinaria. Grazie al lavoro del nostro team, siamo riusciti a ottenere circa 50 milioni di euro di finanziamenti, che ci permetteranno di realizzare progetti senza gravare troppo sulla tariffa pagata dai cittadini. Anche se parte di questi fondi devono essere restituiti attraverso tasse future, era essenziale cogliere l’occasione per accelerare il ritmo degli investimenti e migliorare il nostro servizio idrico.

Uno dei progetti più importanti è la condotta idrica Belfiore-Verona Est. Ci può parlare di questo intervento?

Sì, questa è una delle interconnessioni più importanti che stiamo realizzando. Si tratta di una condotta che collegherà il sistema acquedottistico dell’est di Verona con quello della città. L’opera si inserisce nel più ampio progetto MOSAV, che prevede di creare una sorta di “autostrada dell’acqua” dal lago di Garda fino al mare Adriatico. L’investimento totale è di circa 34 milioni di euro, di cui oltre 20 finanziati tramite il PNRR. Questo progetto migliorerà la resilienza del sistema idrico e garantirà una distribuzione più efficiente dell’acqua.

A proposito di innovazione, il progetto DRIVER è un altro intervento chiave per la digitalizzazione della rete idrica. Ci può spiegare in cosa consiste?

DRIVER è un progetto innovativo che ci permetterà di monitorare e gestire in tempo reale i flussi idrici, le portate e le pressioni. Stiamo installando rilevatori e misuratori che ci aiuteranno a ridurre gli sprechi e le perdite d’acqua. A Verona, attualmente, le perdite idriche si aggirano intorno al 36%, ma grazie a DRIVER puntiamo a ridurle al di sotto del 25%. È un progetto di digitalizzazione avanzata che migliorerà l’efficienza e la sostenibilità del nostro servizio.

Un’altra opera importante è la nuova condotta a Peri-Michelazzi, che mette in sicurezza l’approvvigionamento della Lessinia. Cosa ci può dire in merito?

Sì, la condotta Peri-Michelazzi è stata un’opera complessa, con oltre 800 metri di dislivello. Abbiamo costruito una nuova condotta per affiancare quella esistente, garantendo così l’approvvigionamento idrico alla Lessinia occidentale, da Sant’Anna d’Alfaedo a Bosco Chiesanuova. Questo intervento mette in sicurezza un’area importante e prepara il territorio per ulteriori sviluppi futuri.

Infine, ci ha anticipato un progetto legato alle malghe in Lessinia. Ci può dare qualche dettaglio?

Certamente. Stiamo lavorando a un progetto che porterà acqua alle malghe della Lessinia, utilizzando fondi provenienti dai comuni di confine. L’investimento è di circa 7 milioni di euro e consentirà lo sviluppo turistico e agricolo della zona, sostenendo le attività locali e garantendo l’approvvigionamento idrico in aree montane difficili da raggiungere.

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