Trestini (ANCE): «La patente a crediti deve essere vista come strumento migliorativo»
di RedazioneAll’interno della 20esima Settimana Veronese della Finanza, Focus Verona Economia, in onda su Radio Adige TV, ha ospitato Carlo Trestini, presidente di Ance Verona. L’intervista condotta da Matteo Scolari ha toccato temi ricorrenti per il futuro del settore edilizio, tra cui la trasformazione tecnologica, la gestione delle risorse umane, e l’implementazione delle normative europee.
Presidente, affrontiamo temi di grande interesse per l’edilizia, come il futuro delle case green, smart cities e l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei cantieri. Può parlarci delle nuove sfide che l’edilizia dovrà affrontare in questi ambiti?
Sì, le regole europee stanno spingendo molto in questa direzione. Oltre alle normative europee, anche il mercato richiede sempre di più l’innovazione in questi settori. Dobbiamo pensare a un’edilizia che gestisca la casa a 360 gradi. Ad esempio, si parla molto di case green, dove l’efficienza energetica e l’impatto ambientale sono al centro dell’attenzione. Tuttavia, un aspetto su cui voglio fare un appello ai miei colleghi imprenditori è l’apertura ai giovani. Nei prossimi cinque anni, l’intelligenza artificiale cambierà radicalmente il nostro settore, e abbiamo bisogno di nuove competenze. I giovani hanno una mentalità aperta e sono pronti a lavorare con le nuove tecnologie. Il nostro settore è un po’ ‘arrugginito’, e dobbiamo coinvolgerli per innovare.
Cosa pensa delle nuove modalità di lavoro? Si parla molto di passaggio da una struttura piramidale a una più orizzontale. Ritiene che anche le imprese edili dovranno cambiare?
Esattamente. Nelle imprese edili siamo abituati a una struttura piramidale, dove il titolare prende le decisioni e i collaboratori eseguono. I giovani invece portano un approccio più orizzontale, fatto di scambio di idee e collaborazione. Questo modello sta entrando sempre più anche nel nostro settore, e penso che debba essere incoraggiato. Le imprese devono cominciare a cooperare di più, a lavorare in rete e consorziarsi per affrontare le sfide del futuro.
Parlando di innovazioni e nuove normative, domani ci sarà un evento organizzato da Ance Verona in collaborazione con altre associazioni e sindacati, incentrato sulla ‘Patente a crediti’. Può spiegarci di cosa si tratta e perché è importante?
La patente a crediti è stata introdotta con un decreto legislativo a partire da febbraio. All’inizio era vista come uno strumento punitivo per le imprese che operano nei cantieri edili. Grazie al dialogo tra le associazioni e il Ministero del Lavoro, siamo riusciti a trasformarla in qualcosa di positivo. Oltre a penalizzare le imprese non qualificate, la patente a crediti premia quelle che investono nella formazione e nella sicurezza. È un sistema simile alla patente automobilistica: le imprese devono registrarsi su un portale e comunicare una serie di dati, come l’iscrizione alla Camera di Commercio e il DURC. Domani avremo un convegno importante qui a Verona, con la partecipazione dell’Ispettorato nazionale del lavoro e del Ministero del Lavoro, per approfondire questi temi.
Sembra uno strumento importante per migliorare la sicurezza sul lavoro. Ma ci sono ancora molti dubbi e preoccupazioni tra le imprese, specialmente le più piccole. Quali sono le maggiori criticità che riscontrate?
Una delle criticità principali è legata alla gestione burocratica della patente a crediti. Il portale ha mostrato già alcuni problemi tecnici, e questo non sorprende, dato che si stima che circa un milione di soggetti in Italia dovranno richiedere questa patente. Tuttavia, l’importanza di questa normativa è indiscutibile, soprattutto per aumentare la sicurezza nei cantieri. Le imprese più piccole temono di non essere in grado di rispettare tutti i requisiti, ma stiamo cercando di fornire il massimo supporto possibile per aiutarle ad adattarsi.
In conclusione, qual è il suo messaggio per i giovani imprenditori che vogliono entrare nel settore dell’edilizia?
Il mio messaggio è semplice: l’edilizia ha bisogno di voi. Abbiamo bisogno di menti fresche e innovative che sappiano sfruttare le nuove tecnologie per far crescere il nostro settore. L’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie trasformeranno tutto nei prossimi anni, e chi sarà pronto ad abbracciare il cambiamento avrà grandi opportunità davanti a sé.
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