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Mutui per la seconda casa: trend in calo nel 2023

di Matteo Scolari
Secondo un'analisi di Kìron Partner SpA, l'acquisto della seconda casa rappresenta solo l'1,7% dei mutui erogati dalla rete nel 2023, in calo rispetto al 2022 (2,1%).

Analizzando i dati relativi al 2023, Kìron Partner SpA, società di mediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa, ha evidenziato un trend in calo per i mutui sottoscritti destinati all’acquisto di una seconda casa. Renato Landoni, Presidente di Kìron Partner SpA, ha dichiarato: «La seconda casa è vissuta il più delle volte come una forma di investimento, ragion per cui rappresenta solo una minima parte dei mutui erogati. Tali operazioni hanno costituito nel 2023 l’1,7% del totale gestito dalla rete Kìron, in diminuzione rispetto al 2022, quando era pari al 2,1%.”

Renato Landoni, presidente Kiron Spa.
Renato Landoni, presidente Kiron Spa.

Questa diminuzione può essere attribuita all’aumento degli acquisti di seconde case avvenuto durante la crisi sanitaria, periodo in cui molte persone hanno cercato soluzioni abitative alternative. L’analisi ha anche evidenziato come la situazione vari a livello geografico: al Nord, i mutui per la seconda casa rappresentano l’1,7% del totale, mentre al Sud e nelle Isole l’incidenza è dell’1,4%, e nelle regioni del Centro Italia dello 0,9%.

La clientela che investe in una seconda casa appartiene mediamente a una fascia più alta, spesso in grado di coprire l’intero ammontare del costo dell’immobile senza ricorrere al mutuo. Questo si riflette anche nell’importo medio dei mutui sottoscritti: per la seconda casa si parla di un valore medio di 96.520 euro, inferiore rispetto ai 115.200 euro necessari per la prima casa.

Le preferenze dei clienti si riflettono anche nella scelta del prodotto finanziario. Il tasso fisso è predominante tra i mutui per la seconda casa, con l’84,62% delle preferenze, leggermente superiore all’80,2% dei mutuatari per la prima casa. Al contrario, il tasso variabile rappresenta solo il 12,04% per i mutui seconda casa, rispetto al 16,1% per la prima casa. Questo indica una propensione alla prudenza da parte degli acquirenti di seconde case, che preferiscono stabilità e sicurezza a costi potenzialmente più elevati.

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