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BCE, da mercoledì in vigore i nuovi tassi di interesse ribassati

di Matteo Scolari
Dal 18 settembre scattano le percentuali riviste dalla Banca centrale europea e annunciate lo scorso 12 settembre. Si attende una ripresa dei consumi e dei mutui.

La recente decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di tagliare i tassi d’interesse rappresenta un passaggio significativo per l’economia europea. Il 12 settembre 2024, la BCE ha annunciato una riduzione di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 3,50% e il tasso di rifinanziamento principale al 3,65%. Questa mossa segue un intervento analogo avvenuto a giugno e si inserisce in un contesto caratterizzato da una crescita economica debole e da un’inflazione che si sta stabilizzando attorno al 2%. L’obiettivo dichiarato della BCE è quello di sostenere la ripresa economica in un periodo di incertezze globali, cercando al contempo di prevenire il rischio di una recessione.

A partire da dopodomani, 18 settembre,  i tre tassi di interesse chiave della BCE saranno:

  • Tasso di rifinanziamento principale: 3,65%, in calo di 0,60 punti percentuali dal 4,25%.
  • Tasso di interesse per le operazioni di rifinanziamento marginale: 3,90%, in calo di 0,60 punti percentuali rispetto al 4,50%.
  • Tasso sui depositi: 3,50%, anziché 3,75%

Uno degli effetti più immediati di questo taglio si manifesta sul costo dei mutui. Secondo recenti analisi, per un mutuo variabile da 126.000 euro, il risparmio medio potrebbe aggirarsi intorno ai 18 euro al mese. In parallelo, i tassi sui prestiti al consumo sono diminuiti, attestandosi a una media dell’8,58%. Questo rende i prestiti più accessibili per famiglie e imprese, contribuendo così a stimolare consumi e investimenti. In un simile scenario, i mutui a tasso fisso si confermano più vantaggiosi, offrendo una certa stabilità finanziaria in un periodo in cui la volatilità dei tassi è una realtà costante. Questa riduzione dei costi di finanziamento può essere interpretata come un piccolo ma importante stimolo per l’economia, favorendo una ripresa graduale dopo anni di politiche monetarie restrittive.

Per il futuro, gli analisti si aspettano che la BCE continui a monitorare con attenzione l’andamento dell’inflazione e dell’economia. È plausibile che si possano verificare ulteriori tagli entro il 2024, o comunque nel corso del 2025, con una possibile riduzione dei tassi fino al 2,50% entro settembre dello stesso anno. Tuttavia, la BCE dovrà agire con cautela per evitare un surriscaldamento dell’economia.

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