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Triveneto: nel primo trimestre 2024 superati i 10 miliardi di euro di export

di Matteo Scolari
Nonostante un lieve calo rispetto al 2023, i distretti industriali del Triveneto mantengono alti livelli di esportazioni grazie alla flessibilità delle aziende locali e alle opportunità offerte dal piano Industria 5.0.

Il Monitor dei distretti industriali del Triveneto per il primo trimestre 2024, a cura del Research Department di Intesa Sanpaolo, evidenzia un dato di esportazioni complessive che supera i 10 miliardi di euro, nonostante un calo del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risultato è comunque in linea con i livelli record raggiunti nel 2022, confermando la capacità di adattamento e la resilienza dei distretti industriali del Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.

Nel dettaglio, i distretti del Veneto hanno registrato esportazioni per 8,2 miliardi di euro, con una diminuzione del 3,5% rispetto al 2023. Il Trentino-Alto Adige ha sfiorato 1,4 miliardi di euro, in calo del 3,9%, mentre il Friuli-Venezia Giulia ha raggiunto i 676 milioni di euro, segnando un calo più marcato del 10,6%. Questi risultati riflettono un trend di stabilizzazione dopo i picchi post-pandemici, con variazioni significative tra i vari settori e distretti.

Cristina Balbo.

Cristina Balbo, direttrice regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo, commenta: “Nonostante il persistere del calo dei consumi e degli scambi internazionali legati all’inflazione, l’export del territorio si mantiene a livelli molto alti grazie alla flessibilità delle aziende del Nordest e alla loro velocità nel riposizionare i flussi verso nuovi paesi. In particolare, le imprese dei distretti del Veneto hanno una buona competitività e ci attendiamo una ripartenza degli scambi internazionali nei prossimi mesi del 2024. La riduzione dei tassi prevista per la fine dell’anno e la spinta degli incentivi fiscali per il piano Industria 5.0 sono un’opportunità per gli investimenti delle PMI del territorio.”

Tra i settori con performance positive, l’Oreficeria di Vicenza ha visto un incremento del 18,5% nelle esportazioni, trainato dalla forte domanda turca. Anche i distretti dell’agro-alimentare hanno mostrato buoni risultati, con i Vini del Veronese e i Dolci e pasta veronesi in testa. Nel settore metalmeccanico, solo le Macchine agricole di Padova e Vicenza hanno registrato un aumento delle esportazioni. Al contrario, il sistema moda ha subito un rallentamento generale, con cali significativi nei distretti dell’Occhialeria di Belluno, delle Calzature del Brenta e del tessile di Schio-Thiene-Valdagno.

Il calo delle esportazioni ha colpito maggiormente i mercati europei occidentali e nordamericani, con diminuzioni rispettivamente di 302 milioni e 81 milioni di euro. Tuttavia, sono stati registrati segnali di crescita in Medio Oriente e America Latina, con incrementi di 35 milioni e 12 milioni di euro.

Il Trentino-Alto Adige ha registrato una buona performance nel settore dell’agro-alimentare, con le Mele dell’Alto Adige e i Vini e distillati di Bolzano che hanno mostrato incrementi rispettivamente del 16,9% e 8,5%. Il Friuli-Venezia Giulia, invece, ha subito un calo significativo nel settore del sistema casa, con il Mobile e pannelli di Pordenone che ha visto una contrazione dell’8,8%.

Guardando al futuro, le prospettive per i distretti del Triveneto dipenderanno dall’evoluzione della domanda internazionale e dalle condizioni economiche globali. Le tensioni geopolitiche e le sfide del commercio globale continuano a rappresentare un rischio, ma il posizionamento competitivo dei distretti e le misure di supporto come il piano Industria 5.0 potrebbero fornire le basi per una ripresa nelle esportazioni nella seconda metà del 2024.

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