Uil-Fpl Verona: situazioni calde a Tregnago e Arcole
di RedazioneStato di agitazione alla casa di riposo Fondazione Fermo Sisto Zerbato di Tregnago
Stefano Gottardi, Segretario Generale del sindacato Uil-Fpl, esprime la frustrazione del personale della casa di riposo Fondazione Fermo Sisto Zerbato di Tregnago, in gran parte composto da donne, che negli ultimi anni ha visto crescere in modo significativo il carico di lavoro senza alcun adeguato riconoscimento economico.
La situazione è resa ancora più critica dalla scadenza del contratto nazionale e dall’inflazione crescente, che insieme creano una combinazione esplosiva. Il periodo della pandemia da Covid-19 ha lasciato un segno indelebile, ma nonostante la fine dell’emergenza, la situazione non è migliorata, secondo il sindacato.
Patricia Kaced, Responsabile del Terzo Settore Uil-Fpl, riporta questi numeri: nel corso del 2024 sono state registrate 19 dimissioni, di cui 11 riguardano gli Operatori Socio Sanitari, portando a carichi di lavoro estenuanti. Il Consiglio di amministrazione ha proposto un riconoscimento di 50 euro lordi mensili per sei mesi, pari a un totale di 300 euro.
«Tuttavia, questa misura non offre garanzie strutturali né dal punto di vista delle assunzioni né da quello economico» secondo la Uil Fpl.
Corrado Tessari, Dirigente sindacale Uil-Fpl, sottolinea che, in un momento così delicato, in cui trovare nuovi Operatori Socio Sanitari è estremamente difficile, «l’Amministrazione non ha presentato una soluzione economica adeguata».
Di fronte al rischio di ulteriori dimissioni, è stato dichiarato lo stato di agitazione e il sindacato si è appellato al Prefetto per una conciliazione che includa un riconoscimento economico adeguato ad attenuare gli effetti dell’inflazione e misure per ridurre la carenza di personale.
«La situazione richiede una svolta immediata per garantire la sostenibilità di questa preziosa struttura che conta una Casa di riposo, una RSA e un Ospedale di comunità e una Casa per autosufficienti» conclude la Uil Fpl.
Preoccupazioni per le condizioni di lavoro nelle cucine della Fondazione Opere Riunite Don Luigi Rossi di Arcole
Situazione complicata anche nelle cucine della Fondazione Opere Riunite Don Luigi Rossi di Arcole, per quanto riguarda le condizioni di lavoro. Sempre Gottardi della Uil Fpl evidenza come «le temperature nelle cucine hanno superato i 40°C, mettendo in serio pericolo la salute degli operatori. Inoltre, la direzione ha installato videocamere senza consultare le organizzazioni sindacali, aggravando il clima di tensione».

Patricia Kaced, Responsabile del Terzo Settore Uil-Fpl, ribadisce l’urgenza di intervenire immediatamente. Sottolinea che «il personale ha già segnalato la situazione estrema alla direzione e al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Tuttavia, invece di riparare il sistema di aria condizionata guasto da tempo, la direzione ha scelto di installare sei ventilatori, che si sono rivelati del tutto inefficaci, provocando solo la circolazione di aria calda».
Gottardi evidenzia inoltre la «mancanza di consapevolezza da parte della direzione circa la gravità della situazione. Mentre gli uffici direzionali godono di un adeguato impianto di aria condizionata e acqua in bottiglia, il personale delle cucine ne è sprovvisto. Inoltre, bere l’acqua del rubinetto non è un’opzione percorribile, costringendo il personale ad acquistare acqua in bottiglia. Questa disparità rende le condizioni di lavoro nelle cucine ancora più inaccettabili».
Per Kaced è essenziale che «le segnalazioni vengano trattate con la dovuta serietà e che siano adottate misure adeguate a garantire la sicurezza e il benessere di tutti i dipendenti, evitando discriminazioni. Finché la direzione non prenderà provvedimenti concreti, continueranno a verificarsi situazioni di malore tra il personale».
Conclude Gottardi: «L’intervento dell’Ispettorato del Lavoro di Verona avvenuto oggi (venerdì 19 luglio, ndr) lascia sperare che la direzione venga obbligata a risolvere immediatamente i problemi. Attualmente, sono quattro tra cuochi e aiuto cuochi e quattro ausiliarie per il lavaggio pentole, con turni di 3 o 4 ore e uno di 5 ore, che preparano circa 400 pasti al giorno, 100 a turno per gli ospiti della casa di riposo (200 pasti per turno), oltre a 60 pasti per il grest con la scuola materna e il nido, e 130 pasti per due associazioni».
Secondo la Uil Fpl, «Le risposte finora ricevute dalla direzione non sono state adeguate, la produzione di un così elevato numero di pasti è un compito impegnativo, la tutela del personale dev’essere prioritaria. Sinceramente non capiamo che cosa stia succedendo».
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