Infrastrutture, adesso o mai più
di Matteo Scolari«È il momento di osare. Di nuovo.». Questo il titolo – che è anche una chiara esortazione – dell’editoriale che campeggia sul primo numero di Verona Economia “Sviluppo e Infrastrutture”. Una pubblicazione di cento pagine a colori, nata dalla collaborazione tra il Gruppo Verona Network e il Gruppo L’Adige, che mette in fila una quindicina di opere strategiche già avviate o in fase conclusiva (A22, A4, TAV, Aeroporto Catullo, Consorzio ZAI, Filobus, Collettore del Garda…), ed eventi internazionali, ad esempio le Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, che hanno e avranno un peso specifico importante per la crescita della nostra città nei prossimi anni.
Abbiamo voluto ricordarle in un unico prodotto editoriale, in vendita in tutte le edicole di Verona e provincia da ieri, venerdì 19 luglio, per consegnare a voi lettori una visione di insieme che faccia capire quanto e cosa si stia facendo per consegnare alle nuove generazioni un contesto infrastrutturale all’altezza del nostro passato.
Sempre nello stesso editoriale, non a caso cito la nascita, nel 1948, del Consorzio ZAI: un gruppo di amministratori e politici del tempo, appena usciti dalla devastazione della Seconda Guerra mondiale, seppero guardare avanti, ma non di qualche anno, di qualche decennio, ideando, programmando e realizzando uno dei centri logistici all’avanguardia e ancora oggi sul podio degli interporti europei.
Oggi abbiamo bisogno più che mai di quello spirito avanguardistico, che travalica le contingenze del presente e che punta, invece, alle necessità del futuro. Ci deve essere un allineamento istituzionale, politico, economico che permetta una convergenza e una visione di insieme. Non c’è alternativa.
Le opere e le infrastrutture dovranno essere sempre più dialoganti e complementari tra loro, per ottimizzare risorse, denaro e per aumentare l’efficienza del risultato finale. Il tempo degli sprechi è terminato, su questo punto deve suonare forte la sveglia. Per tutti noi.
A pochi giorni dall’inizio dei Giochi Olimpici estivi di Parigi, iniziamo a metterci nel “mood” di una manifestazione che nel 2026 interesserà anche Verona, come sede della Cerimonia di chiusura dell’Olimpiade e di apertura della Paralimpiade, entrambe in Arena. Diamoci questa scadenza per concretizzare qualche risultato concreto in vista dei prossimi anni.
Adesso o mai più.
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