Uniti alle urne per le europee contro lo spauracchio dell’astensionismo
di Matteo ScolariSabato 8 e domenica 9 giugno 2024 in Italia si vota per rinnovare il Parlamento Europeo nelle elezioni europee 2024. Questo appuntamento arriva in un momento critico, dato che alle ultime elezioni del 2019, a differenza della media europea, il nostro Paese ha registrato un record negativo di affluenza, con solo il 54,5% degli aventi diritto che ha espresso il proprio voto. Nel 1979, anno del primo voto europeo, aveva votato in Italia l’85,7% degli elettori. I sondaggi attuali prevedono un ulteriore calo della partecipazione. Perché?
Questo declino dell’affluenza segue una tendenza generale che riguarda tutte le elezioni in Italia, ma è particolarmente marcato nel caso del voto europeo. Il dibattito politico italiano si è concentrato molto sulle questioni interne, mentre le politiche europee sono spesso presentate come imposizioni esterne. Tuttavia, l’Unione Europea ha acquisito un crescente potere nel determinare le politiche in ambiti prioritari come l’ambiente, l’agricoltura e l’economia.

Il Presidente dell’Istituto Universitario di Studi Europei, Piercarlo Rossi, ha sottolineato l’importanza delle elezioni europee, ricordando che «le politiche elaborate a Bruxelles sono fondamentali per il futuro dell’Europa. Il Parlamento Europeo adotta leggi che riguardano tutti noi, influenzando il lavoro, la sanità, l’ambiente e molto altro». Rossi ha inoltre evidenziato come l’UE abbia creato un ampio quadro di diritti per i cittadini, includendo la protezione dei diritti dei lavoratori e dei consumatori, la sicurezza dei prodotti, e la protezione dei dati personali.
Votare significa scegliere chi rappresenterà i cittadini nel Parlamento Europeo, influenzando decisioni chiave su temi come la lotta al cambiamento climatico, la produzione alimentare, la stabilità economica e la pace. Le politiche europee hanno definito alcune delle norme ambientali più rigorose al mondo e il mercato unico europeo consente la libera circolazione di merci, servizi, capitali e persone, rappresentando uno dei maggiori motori economici globali.
Infine, le politiche dell’UE in ambito umanitario e di assistenza internazionale sono fondamentali. L’UE, insieme agli Stati membri, è il principale donatore di aiuti umanitari al mondo, fornendo ogni anno assistenza a oltre 120 milioni di persone in più di 80 paesi.
Il voto dell’8 e 9 giugno 2024 sarà dunque un’opportunità irrinunciabile per tutti i cittadini italiani di contribuire a plasmare il futuro dell’Unione Europea e delle politiche che influenzano direttamente la loro vita quotidiana.
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