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Oblò, un rebranding nel segno della tradizione

di admin
Dopo 9 anni di attività, l’insegna di Corso Cavour si trasforma in un nuovo food concept nel cuore della città e lo fa stringendo partnership con insegne storiche.

Se sin dall’apertura la proposta gastronomica di Oblò ha parlato con accento spiccatamente internazionale, dando valore ai burger gourmet, in questo 2023 il locale di Corso Cavour sceglie di percorrere la strada verso il futuro partendo dalle tradizioni veronesi per investire sulla città e continuare a contribuire alla valorizzazione di Portoni Borsari, zona dalla notevole importanza storica e culturale della città, alzando il livello dell’offerta gastronomica e distaccandosi dall’approccio della ristorazione di catena.

Luca Gambaretto, CEO di Do It Better Group, ha le idee chiare: «Vogliamo che la zona dei Portoni sia davvero valorizzata come merita; tra le responsabilità di un ristoratore c’è anche quella di prendersi cura dello spazio che lo ospita, e vedere che l’offerta di largo Guido Gonella non valorizza appieno il luogo in cui si trova mi ha fatto riflettere sul futuro che vorrei per Verona e per chi la abita e la visita. Ormai sono nove anni che Oblò offre una cucina con materie prime locali e di qualità: anche per noi è arrivato il momento di evolvere. Questo locale è cresciuto con me in tutto questo tempo, e da dove partire se non dalle mie radici e dai ricordi d’infanzia? Sulla base del legame che ho con il territorio abbiamo stretto delle collaborazioni con insegne storiche e non solo». 

Il locale, che inaugura con un evento a ingresso libero giovedì 30 marzo alle 19.00 con il claim Make Portoni Great Again, sarà aperto dalla colazione al dopo cena, dalle 8.00 alle 23.00 con orario continuato 7 giorni su 7, per soddisfare un’ampia platea di pubblico con un’offerta sempre attiva di gusto e qualità. 

Tra le partnership strette in questa nuova fase, quella con Claudia Agnoletto (@godsavethebreakfast) che ha curato il menù delle colazioni “al piatto” che spaziano dagli waffles salati con bacon e uova al french toast, per arrivare ai pancakes in una versione inedita e golosa. A pranzo e cena, gli ospiti possono assaggiare le ricette tutte italiane del menù curato direttamente da Mirco Pasini, Executive Chef di AMO Bistrot (insegna del gruppo Do It Better che propone una cucina fusion orientata allo street food originale giapponese in dialogo con piatti della tradizione e cocktail ricercati). Esemplificativa la scelta di rifornirsi dal salumificio Danzi Freoni per i salumi, di collaborare con Anima Madre, il cui titolare è discepolo di Simone Padoan, per la pizza in padellino, di scegliere le birre Lesster. L’ultima collaborazione è quella che per Luca Gambaretto ha un valore affettivo particolare: tra i dessert in carta compaiono gli iconici Spaghetti della Gelateria Pampanin, amati particolarmente da Luca durante l’infanzia, che ricorda qualche aneddoto legato allo storico gelato.

«Sono cresciuto con gli Spaghetti di Pampanin e sapere che saranno nel menù del nuovo Oblò mi fa esplodere il cuore di felicità. Ricordo quando, da bambino, passando davanti alla gelateria cercavo in tutti i modi di convincere mia mamma a prenderli per merenda. Essendo nato e cresciuto a 200 metri da lì, la cosa si è ripetuta costantemente nei decenni quindi questa collaborazione, devo ammetterlo, è quella che mi commuove di più».

Il rebranding e la nuova offerta di Oblò si inseriscono nel vortice di attività che sta coinvolgendo i locali di Do It Better: quest’anno il Ristorante Maffei compirà 60 anni e il team sta lavorando per festeggiare al meglio organizzando eventi e collaborazioni speciali. Anche AMO Bistrot ospiterà nuove iniziative tra le sue mura, che riporteranno al centro la cultura e l’arte, anche richiamando l’ormai chiuso Arena Museo Opera di cui AMO è l’acronimo.

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