Daniele Maroldi: «Il nostro legame con soci e imprese è la vera forza della banca»
di Matteo ScolariNel contesto della 21ª Settimana Veronese della Finanza, Economia e Lavoro, Daniele Maroldi, presidente di BCC Valpolicella Benaco Banca, ha ricordato come il credito cooperativo continui a rappresentare un punto di riferimento per la comunità, con una presenza capillare e un modello mutualistico che mette al centro la relazione con soci e clienti. La banca, radicata tra la Valpolicella, il Lago di Garda e la città di Verona, punta su prossimità, innovazione e coesione sociale.
Presidente Maroldi, come sta rispondendo il vostro territorio alle attuali sfide economiche e geopolitiche?
Le tensioni internazionali e le incertezze di mercato ci spingono ad avere un occhio di riguardo per i nostri soci e clienti. La nostra area operativa è ben definita — Valpolicella, Lago di Garda e città di Verona — e qui lavoriamo per costruire relazioni solide, anche formative e culturali. Il settore vitivinicolo, per esempio, vive qualche momento di difficoltà, ma le aziende sono sane e non mostrano segnali di cedimento. Restiamo vigili, ma il territorio risponde bene e mostra una grande capacità di adattamento.
Anche il comparto lapideo risente delle dinamiche internazionali. Qual è la situazione?
Sì, il settore del marmo guarda molto all’estero e quindi subisce l’effetto dei dazi e delle restrizioni commerciali. Tuttavia, anche qui le imprese stanno reagendo con dinamismo, trovando soluzioni innovative e sfruttando nuove opportunità di mercato. C’è una forte volontà di non fermarsi e di continuare a crescere.
Il vostro modello cooperativo si distingue per l’attenzione alla comunità. Come si concretizza questo impegno?
Siamo una cooperativa a mutualità prevalente, il che significa che favoriamo i nostri soci e le realtà del territorio. La nostra banca non è solo un operatore economico, ma anche un soggetto sociale e culturale. Promuoviamo la cooperazione, portiamo questi valori anche nelle scuole e sosteniamo oltre 300 realtà del terzo settore e del volontariato, operanti tra Valpolicella, Garda e Verona. È un modo per rafforzare il tessuto comunitario e diffondere la cultura della solidarietà.
Dal punto di vista economico, i risultati confermano la solidità del vostro modello.
Sì, i numeri parlano chiaro. Abbiamo superato i 991 milioni di raccolta totale, di cui 375 milioni di raccolta indiretta (+17% sul 2024), e contiamo oltre 22.000 clienti e 4.700 soci. Sono risultati che dimostrano la fiducia nella nostra banca e nella qualità dei servizi che offriamo.
La presenza fisica resta centrale per voi, anche in un’epoca di digitalizzazione.
Assolutamente. In controtendenza rispetto al mercato, continuiamo ad aprire nuove filiali: due negli ultimi mesi, in Borgo Roma e in Borgo Venezia. Crediamo che la presenza sul territorio sia fondamentale, non solo per lo sviluppo commerciale, ma anche come luogo di ascolto e di incontro, soprattutto per le persone più anziane. Le nostre filiali sono spazi di relazione, dove i clienti trovano consulenza e attenzione personalizzata.
La vostra azione sociale è ormai parte integrante dell’identità della banca.
È così. La nostra è una banca dalle due anime, economica e sociale, che si sostengono a vicenda. Oltre alla tradizionale attività creditizia, promuoviamo cultura e formazione: un esempio è il nostro impegno per le comunità energetiche, che rientrano nel percorso di sostenibilità. Il nostro statuto prevede esplicitamente di operare per la coesione sociale e il benessere delle comunità. È un impegno che ci distingue e che i nostri soci apprezzano profondamente.
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