Valeria Mantovan: «Il Veneto cresce, e non dimentica le sfide occupazionali»
di Matteo ScolariIl Veneto continua a crescere a livello economico e occupazionale, ma non mancano le sfide, soprattutto in ambiti delicati come la formazione professionale e il lavoro giovanile. Il ruolo delle istituzioni è fondamentale per sostenere il dialogo tra le imprese e il mondo della scuola, per risolvere crisi aziendali e per offrire risposte concrete ai lavoratori disoccupati. A Focus Verona Economia è intervenuta Valeria Mantovan, assessore regionale al Lavoro e all’Istruzione, per fare il punto sulla situazione occupazionale del Veneto e sui progetti in corso.
Assessore, come sta il Veneto dal punto di vista occupazionale? Ci sono dati recenti che possano farci ben sperare?
I dati che emergono sono molto positivi. Il secondo trimestre del 2025 ha visto un aumento di circa 200.000 occupati in Veneto, raggiungendo un totale di oltre 2,3 milioni di persone occupate. Sebbene il settore terziario resti quello che conta più occupati, è molto positivo il dato relativo all’industria, che ha visto un sostanziale mantenimento dei livelli di occupazione, con circa 800.000 posti di lavoro. In particolare, Verona e Venezia stanno registrando un trend di crescita molto più forte rispetto alle altre province, con 15.000 contratti in più rispetto all’anno precedente. Questi numeri sono molto incoraggianti e ci pongono in una posizione di forza, soprattutto considerando il fatto che le previsioni del PIL continuano a salire. A livello regionale, siamo anche davanti a un incremento più consistente rispetto ad altre aree del Nord Italia, come Lombardia ed Emilia Romagna, e questo ci fa ben sperare di continuare a essere la locomotiva d’Italia. Tuttavia, riconosciamo che ci sono ancora delle criticità da affrontare, soprattutto nel contesto internazionale che non facilita le cose. L’importante è che, nonostante le difficoltà globali, il nostro sistema regionale continua a dimostrare resilienza.
Nonostante questi dati positivi, Verona ha vissuto una crisi significativa nel settore metalmeccanico. Come è intervenuto il suo assessorato?
Il nostro impegno è stato fondamentale in questa situazione. In provincia di Verona, ci sono attualmente nove aziende in difficoltà che stiamo supportando, cercando di trovare soluzioni prima che la crisi si traduca in licenziamenti. Un caso emblematico è quello delle Vetrerie Riunite, dove un gruppo straniero ha deciso unilateralmente di licenziare una cinquantina di lavoratori. In questo caso, il nostro intervento con l’unità di crisi è stato decisivo. Grazie al nostro supporto, siamo riusciti a mediare e a ottenere un accordo che ha permesso di evitare licenziamenti improvvisi. Alcuni lavoratori hanno accettato un incentivo all’esodo, mentre gli altri sono stati ricollocati attraverso le politiche attive di lavoro messe in campo dalla Regione. È stato un risultato importante, ma non è stato facile, soprattutto considerando la tensione tra le parti. Questo tipo di mediazione è cruciale, perché permette di evitare situazioni drammatiche per i lavoratori e le loro famiglie, garantendo nel contempo la continuità dell’attività aziendale.
Parliamo ora del programma “GOL”, finalizzato al reinserimento dei disoccupati. Come sta funzionando?
Il programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), che punta a migliorare l’occupabilità delle persone disoccupate, sta dando ottimi risultati. Il Veneto è una delle regioni che ha superato i target stabiliti dal Ministero in termini di beneficiari coinvolti. Siamo riusciti a mettere in atto una serie di percorsi personalizzati di upskilling e reskilling, che hanno permesso a molti disoccupati di acquisire nuove competenze e inserirsi di nuovo nel mercato del lavoro. Questo tipo di intervento non riguarda solo la formazione, ma anche il supporto psicologico e pratico per le persone che si trovano fuori dal mercato del lavoro. L’obiettivo principale è quello di recuperare chi è più fragile, che è stato colpito dalle trasformazioni rapide nel mercato e che ha bisogno di una guida per reinserirsi in un contesto economico che cambia velocemente. È un lavoro lungo, ma siamo soddisfatti dei progressi fatti finora.
E a proposito dei giovani, la Regione ha recentemente presentato un piano importante per loro, giusto?
Sì, proprio recentemente abbiamo lanciato il progetto “Giovani ed Energia”, con un investimento di 18 milioni di euro per supportare i giovani, in particolare quelli che attraversano un periodo di fragilità o di incertezza. In Veneto, il tasso di occupazione giovanile è ancora basso, anche se non ci troviamo in una situazione particolarmente allarmante rispetto ad altre regioni italiane. L’obiettivo di questo piano è investire risorse per creare opportunità concrete per i giovani, supportandoli nel loro percorso di crescita, formazione e inserimento nel mondo del lavoro. Stiamo lavorando per valorizzare i talenti dei ragazzi, trasformandoli in vere e proprie professioni, in un contesto che li metta al centro e dia loro opportunità di crescita. Il progetto ha ricevuto una risposta molto positiva anche dalle province più periferiche, come Rovigo, dove sono stati portati avanti dei progetti significativi. Il nostro impegno è dare ai giovani una rete di supporto che coinvolga istituzioni, formazione e comunità, per farli sentire parte attiva della società.
Un altro tema centrale è la formazione postdiploma. La Regione ha un occhio di riguardo per gli ITS, giusto?
Esattamente. Gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) sono una risorsa fondamentale per la formazione professionale postdiploma. Questi istituti sono in grado di rispondere in tempi rapidi ai cambiamenti del mercato del lavoro, offrendo una formazione specializzata e mirata che risponde alle necessità delle imprese. Il modello degli ITS è flessibile e reattivo, e riesce ad affrontare il mismatch tra le competenze richieste dalle aziende e quelle fornite dal sistema educativo tradizionale. Inoltre, gli ITS sono diretti da imprenditori che conoscono le reali esigenze del mercato, e questo è un valore aggiunto per la formazione. Grazie a questo modello, i tassi di occupazione sono elevatissimi, con oltre il 90% dei diplomati che trovano lavoro coerente con il proprio percorso in tempi brevissimi. Gli ITS sono quindi un fiore all’occhiello per il Veneto, che dimostra ancora una volta di essere lungimirante e all’avanguardia.
In che modo la Regione sta cercando di affrontare la scarsità di profili specializzati nelle imprese?
La Regione è impegnata in prima linea per promuovere il dialogo tra il mondo dell’impresa e quello della scuola. Un esempio significativo è il Job Orienta, al quale partecipiamo, che è una delle fiere di orientamento più importanti in Italia. Ogni anno migliaia di ragazzi e famiglie partecipano a questo evento, che offre una panoramica completa sulle opportunità professionali. L’obiettivo è aiutare i giovani e le loro famiglie a fare una scelta consapevole e informata riguardo al loro futuro professionale. Non si tratta solo di orientamento, ma anche di ottimizzazione delle scelte formative, per evitare errori costosi, sia a livello personale che per la collettività. È importante che i giovani capiscano la connessione tra la formazione e il lavoro, in modo che possano fare scelte che rispondano alle esigenze reali del mercato.
Assessore, concludendo, si sta concludendo il mandato di Luca Zaia, e la Regione si prepara per un nuovo ciclo. Qual è il suo bilancio del lavoro fatto finora?
Sono molto soddisfatta del lavoro fatto in questi anni. Luca Zaia è stato un presidente che ha sempre avuto una visione chiara e coraggiosa per il Veneto, affrontando anche temi delicati con un approccio pragmatico e innovativo. In questo anno in particolare, ho avuto l’opportunità di lavorare al suo fianco, imparando tanto. Ha sempre dimostrato un grande coraggio, anche nell’affrontare sfide difficili, e mi ha dato la libertà di prendere decisioni e di innovare. Sono contenta di come siamo riusciti a far crescere il Veneto, soprattutto nel campo del lavoro e della formazione, e continueremo a lavorare per costruire un futuro solido e inclusivo per tutti i cittadini.
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