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Morti sul lavoro in Veneto raddoppiati nei primi cinque mesi del 2025: Verona tra le più colpite

di Matteo Scolari
L’Osservatorio Vega lancia un nuovo allarme: la regione resta in zona arancione per incidenza di mortalità. Verona è in zona gialla con 7 decessi da inizio anno.

Cresce l’allarme in Veneto per il drammatico incremento delle morti sul lavoro. Nei primi cinque mesi del 2025 i decessi sono stati 38, con un aumento del 100% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando erano 19. Una situazione che mantiene la regione in zona arancione nella mappa dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega di Mestre, con un’incidenza di 13,5 morti per milione di occupati, superiore alla media nazionale di 11,6.

«I numeri restano negativi in Veneto – spiega Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio –. La nostra nuova mappatura conferma la regione tra quelle a rischio di morte sul lavoro superiore alla media nazionale. A crescere sono soprattutto le morti in occasione di lavoro: più che raddoppiate rispetto al 2024».

Mauro Rossato.
Mauro Rossato.

Vicenza guida la triste classifica provinciale con un indice di 20,5, seguita da Rovigo e Venezia. Padova si colloca in zona arancione (13,5), mentre Verona è in zona gialla con un indice di 11,5, ma con 7 decessi totali registrati tra gennaio e maggio. Preoccupano anche i dati sulle denunce di infortunio, con Verona al secondo posto per numero complessivo (5.913) dopo Padova.

Tra i settori più colpiti figurano le attività manifatturiere, le costruzioni e i trasporti, mentre quasi la metà delle vittime è costituita da lavoratori stranieri (17 su 38).

«La situazione è davvero critica, sia per i numeri assoluti sia per il rischio per i lavoratori – aggiunge Rossato –. Servono azioni concrete e urgenti per invertire la rotta e garantire maggiore sicurezza».

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