Sit-in Codess a Venezia: «No a contratti discriminatori e carenza di personale»
di Matteo ScolariUna protesta simbolica ma determinata ha animato ieri mattina via Boccaccio a Venezia, davanti alla sede di Codess Sociale. I lavoratori e le lavoratrici della cooperativa, supportati da Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs del Veneto, hanno tenuto un sit-in per denunciare la situazione lavorativa inaccettabile che da anni li coinvolge. Contratti non rinnovati da oltre tredici anni, discriminazioni salariali e assenza di dialogo sono i temi al centro della mobilitazione.
Le motivazioni della protesta sono state scatenate anche da una comunicazione inviata da Codess al Prefetto di Venezia, in cui la cooperativa rigettava le istanze dei sindacati, definendo inaccettabili le richieste riguardanti la contrattazione collettiva, i premi welfare e la gestione del personale.

«Da mesi assistiamo all’applicazione sistematica del contratto Aiop Rsa, scaduto da 13 anni, penalizzante e privo delle tutele che altri Ccnl garantiscono», hanno denunciato i sindacalisti Stefano Bagnara (Fp Cgil), Alessandro Peruzzi (Cisl Fp), Giovanni Battista Comiati (Fisascat Cisl), Federica Bonaldo (Uil Fpl) e Fernando Bernalda (Uiltucs). «Nel medesimo turno lavorano operatrici socio-sanitarie con trattamenti contrattuali diversi, in un clima di disparità e demotivazione. Questo non è solo ingiusto, è socialmente inaccettabile».

Durante la manifestazione, una telefonata del responsabile HR di Codess Federico Carlassara ha portato a un collegamento da remoto con il presidente Alberto Ruggeri, accompagnato da altri due membri del CdA. «Abbiamo ribadito tutte le nostre richieste già esposte al Prefetto – hanno riferito i rappresentanti sindacali –. Serve un nuovo contratto e un modello organizzativo che valorizzi il personale, non una gestione unilaterale che crea lavoratori di serie A e serie B».

I sindacati hanno espresso anche forte preoccupazione per la qualità dei servizi offerti dall’ente, messa a rischio dalla grave carenza di personale e dal mancato ascolto delle esigenze dei lavoratori.
Codess ha promesso una valutazione urgente da parte del CdA e un riscontro entro il 3 giugno. Nel frattempo, lo stato di agitazione resta confermato. «Se non riceveremo risposte concrete entro i tempi previsti, proseguiremo con altre azioni di mobilitazione. La dignità e il valore del lavoro vanno rispettati».
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