Dreamers: «Crediamo nel cambiamento positivo»

Il percorso di Obiettivo Sostenibilità 2025, il format quotidiano in onda su Radio Adige TV, continua con una testimonianza fortemente radicata nel sociale, uno dei pilastri fondamentali della sostenibilità. Il format, condotto da Matteo Scolari e promosso da Verona Economia con il supporto di Vetrocar e ForGreen, in collaborazione con UniCredit e con la partnership tecnica di IPLUS, dà spazio oggi a due giovani visionari: Alessandro Marconcini e Marco Pettenon, co-founder di Dreamers, una delle realtà più dinamiche nate in Veneto negli ultimi anni.

Come nasce Dreamers?

Nasce da un bisogno reale, personale, che abbiamo sentito nel 2021: volevamo costruire connessioni significative con altre persone con una mentalità simile alla nostra, che credessero nel cambiamento positivo. Il primo evento è stato il 27 gennaio 2022. Dreamers nasce come community di giovani motivati, e il nome – “sognatori” – è una dichiarazione d’intenti: vogliamo generare un impatto sociale positivo e farlo partendo dai territori.

Cosa sono i Dreamers Meetup?

Sono eventi molto semplici e molto umani, come li avremmo voluti noi stessi. Ci si ritrova dopo il lavoro, si fa networking, poi c’è l’incontro con un ospite ispirante – imprenditori, innovatori, manager – che condivide il proprio percorso. Dopo il talk, si torna a parlare insieme. Sono serate che generano energia, idee e nuove connessioni.

In quanti siete oggi?

Abbiamo già superato i 120 eventi e i 2000 iscritti alla community, con una presenza attiva su tre province: Verona, Brescia e, da quest’anno, Mantova. Questo ci fa capire quanto fosse sentito il bisogno di tornare ad aggregarsi, dal vivo, dopo un periodo di isolamento e iperconnessione digitale.

Come scegliete gli ospiti da invitare?

Li cerchiamo con passione. Ascoltiamo podcast, guardiamo video, ci confrontiamo. Quando troviamo una storia potente, ci diciamo: “questa va portata davanti alla nostra community”. Spesso sono proprio i nostri membri a suggerire ospiti. Siamo una community nel vero senso del termine: ci ascoltiamo e costruiamo insieme.

Cosa c’entra Dreamers con la sostenibilità?

Tantissimo. Spesso si parla solo di sostenibilità ambientale o economica, ma c’è anche quella sociale, e noi siamo pienamente dentro questo campo. Dreamers è una startup innovativa a vocazione sociale: la nostra missione è aiutare le persone a realizzare i propri sogni e vivere una vita più piena e felice. Creiamo opportunità, ispiriamo, connettiamo.

Sapete di avere una grande responsabilità verso i giovani?

Lo sappiamo bene. I giovani spesso sono dipinti con stereotipi negativi, ma noi vediamo ogni giorno una realtà diversa: giovani che vogliono mettersi in gioco, che partecipano, che cercano ispirazione. C’è una frase di Yeats che ci guida: “I sognatori hanno il potere di immaginare un mondo migliore, e proprio per questo ne hanno anche la responsabilità”. Noi ci crediamo davvero.

Come si entra nella community di Dreamers?

È semplice. Basta andare su dreamerscommunity.it, iscriversi con una membership annuale e si ha accesso a tutti i nostri eventi, in tutte le province in cui siamo presenti. È un invito ad attivarsi, a partecipare, a farsi ispirare.

Qual è il vostro sogno per Dreamers nei prossimi anni?

Crediamo che ogni città nel mondo possa avere la sua Dreamers Community. Vogliamo portare il nostro modello in quante più realtà possibili, sempre mantenendo salda l’idea di fondo: essere un catalizzatore di opportunità reali, offline, per i giovani. Il futuro si costruisce anche dopo le 18.

Siete sostenuti anche da aziende partner. Che ruolo hanno?

Le aziende partner sono fondamentali. Credono nel nostro progetto, ci supportano economicamente, ma anche con spazi, idee, reti. E trovano in Dreamers un modo per posizionarsi come realtà innovative, attrattive e attente al capitale umano. È un rapporto virtuoso che cresce con noi.

L’Italia è un paese per giovani?

Se non lo è ancora, lo faremo diventare. Ogni evento, ogni storia, ogni incontro, è un mattoncino verso quella direzione. E noi, da sognatori, non possiamo che crederci fino in fondo.