Museimpresa, Silvia Nicolis confermata alla vicepresidenza
di Matteo ScolariOggi 20 maggio, presso l’Auditorium Giorgio Squinzi della sede di Assolombarda a Milano, si è tenuta l’assemblea annuale di Museimpresa, l’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa. Un appuntamento importante, che ha visto la riconferma di Antonio Calabrò alla presidenza dell’associazione per il triennio 2025-2027. Insieme a lui, confermati anche i vicepresidenti Silvia Nicolis (Museo Nicolis), Marco Amato (Museo e Archivio Storico Lavazza), Carolina Lussana (Fondazione Dalmine) e Lucia Nardi (Archivio Storico ENI), nomi che testimoniano una precisa scelta di continuità istituzionale.
La cultura d’impresa è oggi uno degli asset strategici per la competitività del Paese. Museimpresa, con la sua rete capillare di musei e archivi aziendali, rappresenta una piattaforma di valore per promuovere la memoria industriale italiana e rafforzarne l’identità culturale. Con questo spirito, l’associazione ha delineato le linee guida per i prossimi tre anni, orientate al rafforzamento della rete nazionale, alla creazione di sinergie con il mondo accademico e culturale e alla diffusione di un racconto contemporaneo della storia produttiva del nostro Paese.

«La cultura d’impresa è oggi, più che mai, uno spazio di connessione tra identità, memoria e innovazione», ha dichiarato Calabrò, sottolineando la responsabilità storica di Museimpresa: «Viviamo un tempo di trasformazioni rapide, ed è in questo contesto che sentiamo con forza la responsabilità di custodire e rilanciare i valori fondanti dell’impresa italiana: la creatività, il saper fare, la cultura del lavoro, la bellezza intesa come forma di conoscenza».
Il nuovo Consiglio Direttivo sarà composto da oltre venti rappresentanti dei principali musei e archivi aziendali italiani. Oltre al presidente e ai vicepresidenti, vi figurano nomi di spicco come Andrea Belli (Archivio Storico Barilla), Daniela Brignone (Museo Birra Peroni), Maria Canella (Rinascente Archives), Ilaria Catastini (Fondazione MAIRE), Helga Cossu (Fondazione Leonardo ETS), Amelia Cuomo (Museo della Pasta Cuomo), Primo Ferrari (Museo SAME), Barbara Foglia (MUMAC), Lorenza Luti (Kartell), Lorenzo Manetta (Martini & Rossi), Monica Passerini (Fondazione Ducati), Stefania Ricci (Museo Ferragamo), Fabrizio Trisoglio (Fondazione AEM), Ilaria Tronchetti Provera (Fondazione Pirelli), Francesco Vena (Essenza Lucano), Giulia Vetromile (Leone 1857) e Annalisa Zanni (FILA Museum).
Ognuno di questi soggetti contribuisce alla costruzione di un ecosistema culturale industriale unico in Europa, capace di parlare alle nuove generazioni e di proporre una visione inclusiva del patrimonio produttivo.
Il programma strategico 2025-2027 prevede tre aree di intervento chiave: ampliamento della rete associativa, integrazione con la formazione universitaria e digitalizzazione della memoria industriale. Inoltre, si punterà a rafforzare la narrazione pubblica dell’impresa, non più solo come luogo di produzione economica, ma come spazio culturale, etico e identitario.
Silvia Nicolis, riconfermata vicepresidente, ha ribadito l’importanza della cultura d’impresa anche per la valorizzazione dei territori: «Il nostro compito è anche quello di raccontare l’Italia produttiva nelle sue specificità regionali, costruendo un ponte tra passato e futuro».

Un ruolo chiave è riservato anche alla formazione: Museimpresa intende promuovere progetti di co-progettazione tra musei e università, percorsi educativi e iniziative interattive con le scuole, per avvicinare i giovani alla storia del lavoro e della produzione. «Essere stati ci dà la forza per continuare a essere», ha sottolineato Calabrò, sintetizzando la filosofia che guiderà il nuovo triennio.
Il rinnovo delle cariche segna così una fase di consolidamento, ma anche di apertura e rilancio, in cui la memoria industriale diventa leva di sviluppo civile, economico e sociale. L’associazione si conferma come un attore fondamentale per il racconto dell’Italia produttiva, portando avanti un modello culturale dove innovazione e tradizione si fondono in una visione lungimirante e condivisa.
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