Giornata internazionale della sicurezza sul lavoro: infortuni in calo nell’artigianato veronese
di Matteo ScolariIl 28 aprile si celebra la Giornata internazionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e per l’occasione Confartigianato Imprese Verona fa il punto sul trend degli infortuni nel comparto artigiano, che mostra segnali incoraggianti. Nei primi due mesi del 2025, in provincia di Verona, le denunce di infortunio tra le imprese artigiane sono scese del 10,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato ben superiore alla media generale del mondo imprenditoriale veronese, che registra un calo più contenuto del 3%.
A livello regionale, la tendenza è positiva: il comparto artigiano segna un -8,1% di denunce, mentre l’industria registra un +1,7% nello stesso periodo. In provincia di Verona, le denunce di infortuni in occasione di lavoro nell’artigianato sono diminuite del 13,4% (136 casi nel 2025 contro i 157 del 2024), mentre sono in aumento quelle in itinere, da 12 a 16.
Devis Zenari, presidente di Confartigianato Imprese Verona, sottolinea come queste cifre riflettano la peculiarità delle imprese artigiane: «Nelle nostre botteghe il titolare lavora fianco a fianco con i dipendenti, condividendo non solo lo spazio, ma anche responsabilità, competenze e passione. La sicurezza è un impegno autentico, non un adempimento formale».

Il dato complessivo per l’intera provincia di Verona, considerando industria, terziario e altre attività, arriva a 1.647 infortuni denunciati nei primi due mesi del 2025, contro i 1.698 dello stesso periodo nel 2024. La performance migliore resta quella del comparto artigiano, a dimostrazione della cultura della sicurezza che permea le piccole imprese.
Questa ricorrenza è stata anche l’occasione per commentare il nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, siglato il 17 aprile 2025 dopo un’attesa di oltre due anni. L’accordo ridisegna durata, contenuti e modalità dei corsi di formazione, introducendo, tra l’altro, 16 ore obbligatorie per i datori di lavoro, un modulo aggiuntivo di 6 ore per i titolari di imprese edili, e aggiornamenti periodici per tutte le figure coinvolte.
Ma le perplessità non mancano. Roberto Boschetto, presidente regionale di Confartigianato Veneto, osserva: «Apprezziamo l’impegno per la formazione, ma ancora una volta si punta troppo sulla quantità e poco sulla qualità. Preferiremmo corsi più brevi ma frequenti, che mantengano alta l’attenzione e l’efficacia nel tempo». E aggiunge: «Nel mondo artigiano, il titolare si infortuna tanto quanto i dipendenti: il nostro obiettivo è garantire sicurezza reale, non solo normativa».

L’Accordo introduce anche un modulo di 12 ore per i preposti, aggiornamenti biennali, e una formazione specifica di 12 ore per chi opera in ambienti confinati o sospetti di inquinamento, inclusa una sessione pratica obbligatoria.
Sul piano regionale, i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Veneto mostrano che, nei primi due mesi del 2025, ci sono state 788 denunce nel comparto artigiano, in calo rispetto alle 857 del 2024. Le costruzioni (258 denunce) e il manifatturiero (234) restano i settori più esposti. In Veneto, nel complesso, gli infortuni denunciati (industria, artigianato, terziario e altre attività) nei primi due mesi dell’anno sono stati 8.236.
Questi numeri, in occasione della Giornata internazionale della sicurezza sul lavoro, confermano il valore della formazione continua e della prevenzione nelle imprese, ma anche la necessità di un approccio più pragmatico e flessibile alla didattica della sicurezza, specie nel mondo artigiano, dove il rapporto tra datore di lavoro e dipendente è spesso diretto e quotidiano.
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