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UniCredit riceve l’autorizzazione BCE per l’acquisizione di Banco BPM

di Matteo Scolari
L’autorizzazione della BCE e della Banca d’Italia apre la strada all’offerta pubblica di scambio volontaria di UniCredit per l’acquisizione di Banco BPM.

L’operazione più attesa del panorama bancario italiano ha compiuto un passo decisivo. UniCredit S.p.A. ha infatti ricevuto l’autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea e della Banca d’Italia per procedere all’acquisizione del controllo diretto di Banco BPM S.p.A. e, indirettamente, di tutte le società appartenenti ai gruppi Banco BPM e Anima.

Il via libera delle autorità di vigilanza, comunicato il 28 marzo 2025, rappresenta l’ultimo tassello regolamentare necessario per consentire alla Consob di concludere l’iter di approvazione del documento d’Offerta, già depositato da UniCredit lo scorso 13 dicembre 2024. La delibera dell’Assemblea Straordinaria degli azionisti di UniCredit, tenutasi il 27 marzo, ha già predisposto il terreno per la prossima mossa: il Consiglio di Amministrazione si riunirà il 30 marzo per esercitare la delega all’aumento di capitale, funzionale all’offerta pubblica di scambio lanciata il 25 novembre scorso.

Andrea Orcel.

L’Offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria riguarda la totalità delle azioni ordinarie di Banco BPM. L’operazione, condotta nel rispetto del Testo Unico della Finanza (TUF), è destinata a modificare profondamente gli equilibri del sistema bancario nazionale, consolidando ulteriormente il ruolo di UniCredit come uno degli attori principali nel mercato del credito.

Con l’approvazione ricevuta, UniCredit potrà acquisire non solo Banco BPM, ma anche una serie di partecipazioni strategiche: tra queste figurano Banca Akros S.p.A., Banca Aletti S.p.A., Aletti Fiduciaria S.p.A., Banco BPM Invest SGR S.p.A., oltre a quote qualificate in società come Agos Ducato, Numia, Etica SGR, Anima SGR, Kairos Partners, Castello SGR, Alba Leasing, Aosta Factor e Vorvel SIM.

Le autorizzazioni comprendono anche l’acquisizione di partecipazioni dirette e indirette che superano il 10% dei fondi propri consolidati del gruppo UniCredit, rafforzando la dimensione patrimoniale dell’operazione.

UniCredit ha dichiarato che continuerà a monitorare con attenzione gli sviluppi, in particolare rispetto all’offerta parallela lanciata da Banco BPM su Anima, attualmente condotta senza il beneficio del Danish Compromise, una clausola che consente una gestione più flessibile dei requisiti patrimoniali. Le condizioni sospensive dell’Offerta rimangono invariate, confermando la volontà della banca guidata da Andrea Orcel di portare a termine l’operazione con rigore e trasparenza.

L’Offerta sarà promossa esclusivamente in Italia, dove le azioni di Banco BPM sono quotate su Euronext Milano, e non sarà estesa a Stati Uniti, Canada, Giappone o Australia, in conformità con la normativa sui mercati finanziari internazionali. Eventuali estensioni negli Stati Uniti saranno limitate a Qualified Institutional Buyers, secondo quanto previsto dalla Regulation 144A dello U.S. Securities Act.

L’operazione non è solo un passaggio tecnico: rappresenta un momento storico per il settore bancario italiano, segnando la possibile creazione di un polo bancario di dimensioni europee, con ricadute significative sul piano della governance, della solidità patrimoniale e della capacità di credito all’economia reale.

Con il documento d’Offerta in dirittura d’arrivo, e le autorizzazioni necessarie ormai ottenute, tutto è pronto per la fase finale di una delle operazioni di M&A più rilevanti degli ultimi anni nel settore finanziario italiano. UniCredit si appresta così a rafforzare la propria posizione competitiva, ampliando il perimetro del gruppo e rinnovando la sfida alle prime posizioni del panorama bancario europeo.

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