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Boom di richieste per il bond di Autostrada del Brennero

di Matteo Scolari
L’emissione da 25 milioni registra un overbooking: la società pensa già a un'obbligazione sostenibile per coinvolgere anche i residenti dei territori attraversati dalla A22.

Successo oltre ogni aspettativa per il nuovo bond di Autostrada del Brennero, che con l’emissione obbligazionaria non convertibile da 25 milioni di euro ha registrato un vero e proprio overbooking tra gli investitori. Il collocamento ufficiale è previsto per il prossimo 27 marzo sull’Euronext Access Milan, ma già ora le richieste hanno ampiamente superato l’offerta disponibile. Lo strumento, riservato per ora ai soli investitori istituzionali, ha una durata triennale e offre un tasso fisso del 3,75%, confermando la solidità e l’attrattività della società guidata dall’amministratore delegato Diego Cattoni e presieduta da Hartmann Reichhalter.

Da sinistra Hartmann Reichhalter, Diego Cattoni e Carlo Costa.

Il grande interesse manifestato dagli investitori, anche privati, spinge ora Autostrada del Brennero a pensare in grande: l’obiettivo dichiarato è lanciare in futuro un Green Bond non convertibile, pensato anche per i residenti dei territori attraversati dalla A22, dando così la possibilità ai cittadini di contribuire direttamente ai progetti della società, soprattutto quelli legati alla mobilità sostenibile. L’eventuale apertura ai privati rappresenterebbe un’importante innovazione nel rapporto tra infrastruttura e comunità locali, in linea con le più avanzate strategie ESG.

L’emissione obbligazionaria si inserisce in un contesto strategico più ampio: quello della proposta spontanea di finanza di progetto che Autostrada del Brennero ha presentato e che oggi fa parte integrante del bando di gara del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la futura concessione della A22. La disponibilità di strumenti finanziari adeguati è quindi essenziale per attuare il robusto piano di investimenti previsto nella proposta.

A22 Autobrennero autostrada del brennero
A22. Foto di Marco Parisi

Nella giornata del 21 marzo si sarebbero dovute tenere sia l’Assemblea dei Soci sia il Consiglio di Amministrazione per approvare il deposito della candidatura alla gara per la concessione. Tuttavia, a causa dello slittamento dei termini, l’Assemblea non si è tenuta, mentre il CdA ha dato comunque il via libera all’operazione finanziaria.

In un momento in cui la finanza pubblica e privata si orientano sempre più verso strumenti sostenibili, l’ipotesi del Green Bond rappresenta un passo evolutivo fondamentale, capace di coniugare interesse economico e responsabilità ambientale, con un possibile coinvolgimento diretto dei cittadini nella costruzione del futuro infrastrutturale del Paese.

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