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Riallineamento delle accise di 1-2 centesimi sui carburanti: impatti su famiglie e consumi

di Matteo Scolari
Federconsumatori analizza il riallineamento delle accise previsto nel Piano strutturale di bilancio: risparmi per chi guida auto a benzina, costi aggiuntivi per i veicoli diesel.

Ha preso ufficialmente il via il riallineamento delle accise su benzina e gasolio, previsto nel Piano strutturale di bilancio dello scorso autunno. Il provvedimento, recentemente approvato dalla commissione Finanze del Senato, mira a uniformare progressivamente le aliquote di accisa applicate ai due tipi di carburante, nell’arco di tempo stabilito e con incrementi fra 1 e 2 centesimi al litro.

A regime, entrambe le accise raggiungeranno una quota di 67,25 centesimi al litro. L’O.N.F. (Osservatorio Nazionale Federconsumatori) ha calcolato gli effetti economici di questa operazione per le famiglie. Chi possiede un’auto a benzina beneficerà di una riduzione stimata in circa 84 euro annui grazie a un calo delle accise di 6 centesimi al litro, che si tradurrà in una diminuzione del prezzo finale di circa 7 centesimi al litro. Al contrario, per chi guida un’auto diesel, l’aumento delle accise porterà a un aggravio stimato di 67 euro all’anno.

Nell’immediato, gli effetti sulle spese delle famiglie saranno visibili al distributore: un pieno di benzina costerà circa 2,20 euro in meno, mentre un pieno di gasolio sarà più caro di circa 2 euro. Tuttavia, il provvedimento potrebbe avere conseguenze ben più significative sul lungo termine, specialmente in un Paese come l’Italia, dove oltre l’84% dei beni è trasportato su gomma.

Una stazione di servizio.

Nonostante le rassicurazioni che il riallineamento non interesserà il trasporto merci, solo una minoranza dei veicoli commerciali beneficia delle esenzioni o riduzioni previste dal TUA (Testo Unico delle Accise). Questo implica che i costi del trasporto su gomma potrebbero comunque aumentare, con ripercussioni sul costo dei beni di largo consumo. Federconsumatori stima un aggravio di circa 68 euro all’anno per famiglia sui beni essenziali.

La commissione ha giustificato il provvedimento come misura per disincentivare l’uso di mezzi di trasporto inquinanti. Tuttavia, la Federconsumatori sottolinea che l’Italia già applica accise fra le più alte d’Europa, con un surplus di circa 17 centesimi al litro rispetto alla media UE e Regno Unito.

«Per ottenere gli stessi risultati senza penalizzare ulteriormente le famiglie, si sarebbe potuto perseguire un riallineamento alternativo, abbassando le accise sulla benzina di 11 centesimi senza toccare quelle sul gasolio, e separando entrambe dall’applicazione dell’IVA» chiosa Federconsumatori.

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