Prezzi al consumo, a novembre Verona registra aumenti significativi su alimentari e bevande
di Matteo ScolariA novembre 2024, l’inflazione a Verona si è attestata al 1,2% su base annua, un dato leggermente inferiore alla media nazionale del 1,3%, ma comunque indicativo di una pressione sui prezzi che sta incidendo sulle abitudini di consumo dei cittadini.
Secondo i dati raccolti da Federconsumatori Verona, presieduta da Maurizio Framba, e dall’Ufficio Statistica del Comune, le divisioni di spesa con i maggiori rincari annuali riguardano i servizi ricettivi e di ristorazione (+2,9%) e i prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,7%).
Rincari sul carrello della spesa
Per i prodotti alimentari, l’aumento su base annua è stato del 2,5%, mentre le bevande analcoliche hanno registrato un incremento del 5,4%. Tra i prodotti con i maggiori rincari spiccano:
- Burro: +17,0%
- Vegetali freschi o refrigerati: +12,6%
- Caffè: +13,2%
- Cacao e cioccolato in polvere: +14,7%
Gli aumenti si spiegano con una combinazione di fattori come crisi climatiche, costi energetici, e dinamiche di mercato legate a guerre e dazi.

Tendenze di consumo: meno carne e più discount
La pressione sui prezzi sta spingendo i consumatori verso scelte più economiche. L’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori segnala una riduzione dei consumi di carne e pesce, con una preferenza per tagli meno pregiati e una maggiore ricerca di offerte e sconti, spesso nei discount.
I dati di Verona a confronto con il resto d’Italia
A livello locale, alcuni comparti hanno evidenziato dinamiche diverse rispetto alla media nazionale. Per esempio:
- Ricreazione, spettacoli e cultura: +2,7% a Verona, contro +1,9% nazionale.
- Comunicazioni: -6,3% a Verona, più marcato del -5,5% nazionale.
- Abitazione, acqua, elettricità e combustibili: -2,0% a Verona, contro il -0,6% nazionale.
Il burro e il caffè: simboli dell’inflazione
Tra i prodotti simbolo di questa fase inflattiva spiccano il burro, che ha registrato un aumento su base annua del 17%, e il caffè, con un rincaro del 13,2%. Il burro, già protagonista di un’impennata dei prezzi nel 2022, conferma il trend di crescita, mentre il caffè è sempre più percepito come un lusso a causa delle crisi climatiche che colpiscono le principali aree di produzione.
Conclusioni e prospettive
Nonostante Verona non sia tra le città italiane con l’inflazione più alta, la situazione resta critica per i consumatori. Federconsumatori invita a mantenere alta l’attenzione, soprattutto sui beni di prima necessità, e a utilizzare strumenti come il confronto prezzi e la pianificazione degli acquisti per mitigare l’impatto delle spese quotidiane.
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