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Il cuore del volontariato: un valore che non conosce crisi

di Matteo Scolari
Se provassimo a quantificare il contributo economico dei milioni di volontari che operano in Italia, otterremmo numeri da capogiro: un’economia parallela che, pur essendo "gratuita", genera valore sociale, rafforza i legami comunitari e sostiene chi è in difficoltà.

Ogni anno, il 5 dicembre, il mondo celebra la Giornata Internazionale del Volontariato. Una ricorrenza che, più di ogni altra, ci invita a riflettere su un fenomeno straordinario, fatto di tempo donato, energie spese per gli altri e risorse condivise in silenzio. In un’epoca in cui tutto sembra avere un prezzo, il volontariato ci ricorda che esistono valori che non possono essere comprati né venduti, ma che continuano a plasmare il tessuto sociale con una forza irrinunciabile.

Se provassimo a quantificare il contributo economico dei milioni di volontari che operano in Italia, otterremmo numeri da capogiro: un’economia parallela che, pur essendo “gratuita”, genera valore sociale, rafforza i legami comunitari e sostiene chi è in difficoltà. Ma il vero miracolo del volontariato non si misura solo con i bilanci. Sta nel capitale umano che ogni giorno si mobilita, senza chiedere nulla in cambio, per rispondere ai bisogni di chi è rimasto indietro.

I donatori di sangue che salvano vite; i volontari che assistono gli anziani soli; le squadre di protezione civile pronte a intervenire in ogni emergenza: sono queste le anime di un’Italia solidale che non si piega alla logica dell’individualismo. Sono storie di sacrificio che non finiscono in prima pagina, ma che costruiscono silenziosamente una società più giusta.

Eppure, il volontariato non è solo un dono per chi lo riceve: è un’esperienza trasformativa per chi lo pratica. Aiuta a scoprire un senso di appartenenza, ad abbattere le barriere dell’indifferenza, a comprendere che la solidarietà non è una virtù da celebrare, ma un dovere civile. In un mondo segnato da conflitti, diseguaglianze e crisi ambientali, la cultura del volontariato rappresenta un baluardo di speranza e un laboratorio di futuro.

La politica e le istituzioni devono fare la loro parte, sostenendo chi dedica tempo ed energie al bene comune. Non si tratta solo di riconoscere il ruolo delle associazioni, ma di creare condizioni favorevoli affinché il volontariato continui a prosperare. Incentivi fiscali, formazione e campagne di sensibilizzazione sono strumenti essenziali per garantire che questa straordinaria forza sociale non si affievolisca.

La celebrazione del 5 dicembre non è solo un momento di riconoscimento. È un appello a tutti noi. Perché ogni cittadino può essere parte di questa grande rete di solidarietà. Non servono gesti eroici, bastano piccoli atti quotidiani per fare la differenza: donare un’ora del proprio tempo, ascoltare chi ha bisogno, partecipare a un progetto locale.

Il volontariato è il cuore pulsante di una società che vuole crescere e migliorarsi. Celebriamolo ogni giorno, non solo il 5 dicembre, ricordandoci che in un mondo complesso e interconnesso come il nostro, donare agli altri significa, in fondo, donare a se stessi.

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