Testi: «Marmomac ha un aspetto culturale e una varietà di aziende che la rende unica»
di RedazioneDurante l’ultima puntata di Focus Verona Economia, Matteo Scolari ha intervistato Pierluigi Testi, presidente della sezione Marmo di Confindustria Verona, per discutere delle sfide attuali del settore lapideo, delle prospettive future e dell’importanza di Marmomac, la principale fiera internazionale del settore che si svolge a Verona.
Mancano pochi giorni al salone del settore lapideo, uno dei punti di riferimento a livello internazionale. Penso sia orgoglioso anche lei di averlo a Verona.
Certo, Marmomac è la vetrina internazionale più importante del mondo per il nostro settore. Non è stata eguagliata da nessun’altra fiera, neanche dalle fiere cinesi o americane. Marmomac ha un aspetto culturale e una varietà di aziende che la rende unica. Lo standard è molto alto, non ha nulla da invidiare alle altre fiere.
Verona ha una grande storia e cultura del materiale lapideo. È bello vedere anche iniziative come Verona Stone District, che ha riunito vari consorzi. Negli ultimi tempi ci sono state difficoltà, soprattutto a causa del contesto geopolitico ed economico, come i rincari energetici.
Sì, il problema dell’energia è stato devastante, soprattutto dopo il COVID. Anche se non siamo aziende energivore, il costo dell’energia è stato un fardello pesante. Inoltre, i mercati su cui le aziende veronesi avevano investito, come quelli dell’Est, sono fermi a causa del conflitto tra Ucraina e Russia. Queste aziende avevano speso anni per conquistare fiducia e mercati nuovi, ma ora li trovano completamente assenti.
Verona aveva quasi un rapporto privilegiato con il mercato russo. È un rapporto che si è interrotto per evidenti motivi.
Sì, avevamo e speriamo di tornare ad avere questo rapporto speciale, costruito da persone. Ci sono ancora quelle persone nonostante tutto. La situazione attuale è stata voluta da grandi interessi spesso lontani dalle persone comuni. Noi marmisti, architetti e amici ci troviamo oggi lontani anni luce da questa situazione assurda.
Altre economie sono in stallo, come quella tedesca, che non ci aspettavamo. E poi ci sono gli Stati Uniti, che sono nel bel mezzo di una campagna elettorale, e questo influisce sull’import.
Esatto. Siamo in una tempesta perfetta. Negli Stati Uniti siamo in periodo pre-elettorale, il che significa attesa dei mercati e degli investitori finché non viene eletto il presidente. La Germania, invece, ha una regressione a due cifre, cosa mai successa. Ci sono previsioni positive per il 2025, quindi speriamo che la situazione migliori.
Da dove ripartire allora?
Il distretto veronese ha le carte in regola perché ha sempre combattuto in situazioni difficili. Negli ultimi anni ha investito molto per migliorare il parco macchine e l’offerta, aumentando anche la varietà dei prodotti. Marmomac serve per comunicare che l’Italia c’è e continua a crescere in qualità ed efficienza. Siamo pronti alla ripartenza con i motori caldi, con macchine nuove e prodotti che servono agli architetti di oggi. Aspettiamo che queste situazioni si sistemino, anche quelle mediorientali.
In chiusura, Presidente, ha citato il Made in Italy. Sarebbe bello vedere un padiglione dedicato al Made in Italy per lanciare un messaggio a livello internazionale.
Sì, la sua osservazione è corretta. Abbiamo l’abitudine di sentire parlare del Made in Italy, ma non gli diamo il valore corretto. Chi compra dall’estero lo fa perché vuole una manifattura di qualità superiore. Mostrare questa sostanza sarebbe ideale, magari con un padiglione dedicato all’interno di Marmomac. Noi dobbiamo puntare su quello che sappiamo fare meglio e presentarlo al meglio.
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