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Marmo, Paolo Borchia: «La lenta fase di ribasso dei tassi non è sufficiente»

di Redazione
Paolo Borchia, europarlamentare della Lega, promuove l'internazionalizzazione del settore lapideo veronese, sottolineando l'importanza di una strategia europea per nuove opportunità di mercato e sostegno all'export.

Durante la puntata di Focus Verona Economia in vista dell’edizione 2024 di Marmomac, il direttore di Verona Network, Matteo Scolari, ha intervistato Paolo Borchia, europarlamentare della Lega. Borchia ha recentemente ospitato una delegazione del settore lapideo veronese a Bruxelles, per discutere di nuove opportunità e strategie di promozione a livello europeo. L’intervista ha esplorato i temi legati alla valorizzazione del settore, la missione a Bruxelles e l’attuale situazione economica influenzata dalle recenti politiche della BCE.

Nei giorni scorsi lei ha avuto ospiti i rappresentanti del settore lapideo veronese. Immaginiamo che l’occasione sia legata a Marmomac, che tra pochi giorni tornerà negli spazi di Veronafiere. Ci racconta lo scopo di questo incontro?

Questo incontro si è inserito in una missione di più ampio respiro che ho ideato durante l’estate. Ho discusso con gli amici Filiberto Semenzin e Donato Larizza di Verona Stone District, per creare una missione focalizzata sulla creazione di nuovi contatti per aprire nuovi spazi per il settore. Abbiamo incontrato l’ambasciatrice d’Italia a Bruxelles, Federica Favi, che si è dimostrata molto attiva nella promozione del sistema Italia e del nostro business. Inoltre, abbiamo incontrato la Camera di Commercio Italiana in Belgio, Confindustria Belgio e la sede di Bruxelles della Regione Veneto, discutendo delle migliori modalità per accedere agli strumenti comunitari per attività legate all’economia circolare.

Lei ha speso parole di elogio per Verona Stone District, un progetto nato qualche anno fa che ha riunito i principali consorzi del veronese. Sta portando i suoi frutti?

Assolutamente. Quando riusciamo a fare squadra, riusciamo a superare ostacoli. Questo è un settore che conosco molto bene, e ho sempre cercato di mettere sul piatto qualche idea che possa dare spazio a risultati futuri. Durante la pandemia, ho proposto a Filiberto Semenzin un connubio tra il settore del marmo e quello del mobile, tradizionali per l’economia veronese. Da questa sinergia sono nate diverse iniziative, come la missione a Riad, che ha permesso di aprire nuovi canali grazie anche a strumenti finanziari del Ministero dello Sviluppo Economico. La politica deve fare questo: mettere a disposizione contatti, relazioni e idee che si traducano in risultati concreti e aumenti di fatturato.

Dal 18 settembre sono entrati in vigore i nuovi tassi di interesse della BCE. Sono stati ribassati di un quarto di punto. Qual è il suo commento su questo ulteriore ribasso?

Come uomo d’impresa, devo dire che quando era iniziata la fase rialzista dei tassi, avevo criticato la scelta della Banca Centrale Europea. Non era la classica inflazione da aumento di domanda, ma era legata agli aumenti dei prezzi dei prodotti energetici. Questa lenta fase di ribasso dei tassi non è sufficiente. Servirebbero prese di posizione più decise nella direzione di una diminuzione dei tassi, perché questa politica monetaria ha avuto ripercussioni pesanti sulle imprese e sulle famiglie. Mi sarei aspettato una fase di ribasso più convinta.

La vedremo quindi a Marmomac?

Assolutamente sì. Marmomac è un appuntamento al quale non manco da quando ero bambino. Il settore del marmo rimane il mio settore. E posso dire che, anche se ora sono temporaneamente in politica, almeno posso fregiarmi di avere un vero lavoro che ho imparato a fare sul territorio.

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