IA, Turazzini: «La paura spesso deriva dalla non comprensione»
di RedazioneDurante la puntata di Focus Verona Economia, condotta da Matteo Scolari, si è parlato di intelligenza artificiale con Massimiliano Turazzini, imprenditore digitale e autore di un nuovo libro sull’argomento. Ecco i momenti salienti dell’intervista.
Bentornato, Massimiliano. Parliamo di intelligenze artificiali, come piace dire a lei, al plurale. Perché è giusto usare questo termine?
Sì, “intelligenze artificiali” è corretto perché esistono molteplici forme e applicazioni di questa tecnologia. L’intelligenza artificiale è un campo in continua evoluzione, che parte dalle reti neurali e si sviluppa con il machine learning fino ad arrivare oggi all’intelligenza artificiale generativa, quella in grado di comprendere testi, immagini e suoni, e di generarli autonomamente.
La rivoluzione delle intelligenze artificiali generative è già in corso e molti temono che queste tecnologie possano sostituire l’uomo. Lei, però, vede anche delle opportunità. Quali sono?
La paura spesso deriva dalla non comprensione. È vero che l’intelligenza artificiale potrebbe automatizzare alcuni compiti, ma al tempo stesso apre nuove possibilità per migliorare il lavoro umano. L’importante è capire come usarla correttamente. L’IA generativa, per esempio, può essere utilizzata da chiunque, senza bisogno di competenze tecniche specifiche, il che la rende accessibile anche a chi non è un esperto informatico. L’IA non deve spaventare, ma va conosciuta e integrata nelle attività quotidiane.
A proposito di approfondimenti, è nato il suo nuovo libro, Assumere un’intelligenza artificiale in azienda. Qual è l’obiettivo principale di questo volume?
Il libro nasce per colmare il vuoto di informazioni chiare e affidabili sull’uso dell’intelligenza artificiale nelle aziende. L’idea è quella di spiegare cos’è l’IA generativa e come può essere integrata nei processi aziendali, in modo semplice e accessibile anche ai non addetti ai lavori. Inoltre, il libro è accompagnato da un blog costantemente aggiornato, poiché questo campo evolve molto rapidamente, e il lettore deve poter rimanere al passo con le novità.
Il libro fornisce quindi delle basi solide, ma rimanda anche a contenuti online per aggiornamenti costanti.
Esatto. Il libro è un punto di partenza, ma per mantenere aggiornati i lettori su strumenti pratici e nuove tecnologie, il blog diventa uno strumento fondamentale. La conoscenza deve essere dinamica, soprattutto in un settore in rapida evoluzione come quello dell’intelligenza artificiale.
Spesso la paura nasce dalla non conoscenza. Perché non dovremmo temere l’intelligenza artificiale?
È giusto avere un po’ di timore, ma non bisogna farsi spaventare dalle idee di un’IA “cattiva” che vuole sostituirci. Stiamo parlando di algoritmi e dati che lavorano nel mondo digitale. Il vero rischio è nell’uso scorretto o inconsapevole della tecnologia, che potrebbe portare a un’involuzione mentale se smettiamo di pensare autonomamente e deleghiamo tutto alle macchine. È importante utilizzare l’IA come strumento per supportare e migliorare la nostra produttività, non per sostituire completamente l’uomo.
Un termine chiave è “prompt,” ossia il comando che genera il risultato prodotto dalla macchina. Ci si può specializzare su questo?
Certamente. Sapere come formulare correttamente un prompt è essenziale per ottenere i migliori risultati dall’intelligenza artificiale. È una competenza che si può sviluppare. Più chiari e dettagliati sono i comandi, migliori saranno le risposte che l’IA può fornirci. Anche per questo motivo, è fondamentale saper comunicare bene, e per gli insegnanti di lingue questo è un momento d’oro: i ragazzi devono imparare a esprimersi con precisione.
Lei è coinvolto anche in eventi formativi rivolti alle scuole. Perché è importante che anche studenti e docenti si approccino a queste tecnologie?
L’intelligenza artificiale è già utilizzata dagli studenti, spesso in modo nascosto. Ignorarla non ha senso. Dobbiamo iniziare a parlarne e studiarla insieme, studenti e insegnanti, per capire come utilizzarla al meglio e come può essere integrata nel mondo dell’istruzione. I classici compiti per casa andranno rivisti e adattati a questo nuovo contesto tecnologico.
Guarda l’intervista a Turazzini dal minuto 1:26:36
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