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Tosi: «Sarebbe un sogno tornare a fare il sindaco»

di Redazione
Tosi ha discusso la sua decisione di andare al Parlamento Europeo, le sfide future per Forza Italia nelle elezioni regionali e il suo interesse a tornare sindaco di Verona.

Durante la trasmissione Focus Verona Economia, il direttore di Verona Network Matteo Scolari ha intervistato l’europarlamentare di Forza Italia, Flavio Tosi, per discutere del G7 e delle prossime sfide politiche a Verona. Tosi, appena eletto al Parlamento Europeo, ha parlato della sua esperienza a Bruxelles e delle prospettive future per il territorio.

Lei è stato recentemente eletto europarlamentare di Forza Italia e ha partecipato alla sua prima seduta plenaria a luglio. Che aria si respira in Europa?

L’atmosfera è più tranquilla rispetto al Parlamento nazionale. C’è una maggioranza chiara e chi sta fuori dalla maggioranza ha meno possibilità di influire. Tuttavia, il dibattito in aula è civile, senza aggressioni verbali, e si lavora in modo più regolato con tempi contingentati e certi.

Lei ha sorpreso molti quando ha scelto di lasciare il Parlamento italiano per Bruxelles. Cosa l’ha portata a questa decisione?

Inizialmente non avevo intenzione di trasferirmi in Europa. Ho fatto campagna elettorale concentrandomi principalmente sul Veneto, non per accumulare voti per le europee, ma per prepararmi alle prossime sfide regionali. Tuttavia, vista la performance di Forza Italia nel collegio Nord-Est, lasciare il seggio a Roma avrebbe significato privare il Veneto del suo rappresentante europeo, una scelta che ho ritenuto non giusta per il territorio.

Forza Italia ha ottenuto molti voti in Veneto, e questo vi dà forza per le prossime elezioni regionali del 2025. Il ministro Tajani ha fatto il suo nome come possibile candidato.

Esatto. Fratelli d’Italia è il partito dominante, ma anche gli altri partiti di maggioranza hanno il loro spazio. Non tutte le regioni avranno un candidato di Fratelli d’Italia; alcuni saranno espressione di Forza Italia o della Lega. Il ministro Tajani ha indicato il Veneto come una regione chiave per Forza Italia, ma la decisione finale sarà presa al tavolo con Salvini e Meloni.

A proposito di alleanze, ha espresso una posizione netta su Vannacci, un candidato della Lega appoggiato da Salvini, che ha suscitato molte divisioni.

Vannacci rappresenta il contrario della storia della Lega. Anche se ora dice di supportare l’autonomia, è per natura un centralista. Le sue posizioni, spesso estreme, sono lontane dalla moderazione che ha caratterizzato la Lega storicamente. È una figura controversa e le sue idee non rispecchiano quelle della base leghista.

Parlando delle future elezioni comunali a Verona, lei non ha mai nascosto il desiderio di tornare a fare il sindaco. È ancora così?

Sì, sarebbe un sogno tornare a fare il sindaco di Verona. Ho trascorso quasi trent’anni in consiglio comunale, dieci da sindaco, e se le circostanze lo permetteranno, lo farei molto volentieri. Comunque, tutto dipende dalle scelte del partito e dalle opportunità che si presenteranno prima per la Regione e poi per il Comune.

Chiudiamo con un commento sulle Olimpiadi del 2026. Come ex sindaco di Verona, sa quanto valgano questi eventi per la città.

Le Olimpiadi rappresentano una grande opportunità, ma è cruciale gestire bene i cantieri e le risorse. Guardando l’esperienza di Cortina, vediamo quanto sia importante rispettare i tempi e non creare disagi. Per Verona, le Olimpiadi possono essere una vetrina internazionale e un’occasione per promuovere la città, ma bisogna pianificare con attenzione.

Guarda l’intervista all’Europarlamentare Tosi dal minuto 25:27

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