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Allarme giovani, Guadagnini: «Socialità e sessualità a rischio, gli adulti educhino ai sentimenti»

di admin
In occasione dello speciale scuola, il direttore Matteo Scolari ha intervistato la psicologa, sessuologa e psicoterapeuta Giuliana Guadagnini. Dopo due anni di crisi sanitaria le ripercussioni psicologiche sugli adolescenti e i bambini non vanno trascurate: ansia, disturbi alimentari e ricorso alla pornografia sono solo alcuni dei problemi da fronteggiare.

Una situazione critica quella che stanno affrontando le scuole con un’evidente difficoltà da parte die più giovani. Ormai ci avviciniamo ai due anni di emergenza e le conseguenze a livello psicologico non possono essere sottovalutate. A parlarcene durante l’intervista con il direttore Matteo Scolari, Giuliana Guadagnini, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa.
Stiamo ancora attraversando una fase di instabilità: più lungo è il periodo di emergenza, maggiori saranno le conseguenze sui ragazzi?
Stiamo già riscontrando delle conseguenze pesanti e le evidenze sono fornite dai dati statistici: basti pensare che nei primi mesi del 2021 si è riscontrata una percentuale preoccupante dei ricoveri di ragazzi in psichiatria. Ci sono dei disagi e dobbiamo rendercene conto per affrontarlo fin da subito, nel presente.
Casi che destano allarme anche nei bambini ma, nei loro confronti, la situazione è più delicata e complessa perché non rintracciamo delle esternazioni e dei segnali chiari come negli adolescenti.
Bisogna avere un occhio di riguardo per i più giovani: sono in aumento i casi di disturbo alimentare, del sonno causati dai ritmi di vita sfasati. Inoltre, tanti miei colleghi segnalano un’ansia diffusa che in alcuni casi sfocia in attacchi di panico.

Caos e confusione tra gli adulti che si riverbera sui ragazzi.
È necessario fornire delle prospettive, mostrare impegno nel comprendere e cercare di gestire delle difficoltà. Ciò non significa non sbagliare ma è importante chiarire un punto di riferimento per i ragazzi in questi anni di incertezza. Quando questa dinamica viene a mancare, i giovani cercano altrove altri leader da prendere a modello: ad esempio, è uno dei motivi che intensificano i fenomeni di violenza e di emulazione in rete. Sono sintomi di compressione e di ricerca di espressione.
La rabbia può essere considerata una forma di espressione di queste necessità?
Sì, sicuramente perché mancano dei valori condivisi e delle prospettive. Sono attratti dal denaro facile con il minimo sforzo. Sono disinteressati e non sono disposti a impegnarsi. Abbiamo bisogno di ascoltarli di più, di riflettere insieme e costruire con loro delle nuove strategie.  
La dimensione dell’ascolto e della verità sono centrali. La situazione è difficile e i più giovani vanno guidati, vanno indicati loro quali comportamenti tenere. Ad esempio, è in aumento la percentuale di uso di sostanze e/o di alcolici per placare l’ansia e il senso di inadeguatezza.
Cambiano le modalità di incontrare l’altro e sono relegate tutte al mondo virtuale, questo ha incrementato il ricorso alla pornografia da parte di tanti giovani: qual è l’andamento della situazione?
Da sessuologa confermo la tendenza in crescita. La percentuale di accesso ad alcuni siti da parte dei più giovani è alta e questo ha portato anche a una crescita, purtroppo, di casi di pedopornografia sui minori. Un tema su cui riflettere per noi adulti che dobbiamo cercare di educare all’affettività e ai sentimenti. La pandemia ha segnato una distanza ma deve rimanere fisica e non invadere le sfere emotive.

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