CASSA INTEGRAZIONE: DONAZZAN A TRIDICO, “IN VENETO LA MACCHINA ORGANIZZATIVA FUNZIONA, MA MANCANO I SOLDI”
di admin“Leggendo i giornali di oggi la schizofrenìa di questo momento è palese – prosegue Donazzan – Da un lato ci sono una Regione e una Direzione regionale Inps, che rappresentano con i numeri l’efficacia di una macchina organizzativa, nonostante il peso di gestione di pratiche così alto -perché torno a ribadire che una situazione del genere non si era mai vista e temo che produrrà una crisi del mercato del lavoro molto lunga, difficile; e dall’altro c’è il presidente Tridico che, invece di scaricare presunte inefficienze sulle Regioni, dovrebbe pensare, unitamente al governo, a come trovare risorse che sono già esaurite”.
Ieri è arrivato il secondo riparto delle risorse per le casse integrazione in deroga, che ammontano per il Veneto in ulteriori 170 milioni (per un totale complessivo di 309 milioni pervenuti sinora a fronte di un fabbisogno quantificabile per ora in 325 milioni).
“Il governo e Tridico sappiano che queste risorse sono in esaurimento per i datori di lavoro che ne hanno fatto richiesta – ribadisce l’assessore del Veneto – e quindi attendiamo con tempestività che il governo faccia quell’annunciato ‘decreto aprile’ che ancora non abbiamo visto, nonostante il mese finisca domani”..
Per l’assessore al lavoro del Veneto “questo atteggiamento di attacco alle Regioni, che non riguarda quindi solo il Veneto, sa tanto di ricerca di un capro espiatorio”. “I numeri aumenteranno – scandisce Donazzan – le risorse non ci sono, il governo impedisce di lavorare, ma non garantisce risorse sufficienti né alle imprese né ai lavoratori. Piuttosto che occuparsi di noi, Governo e Inps si occupino di questi problemi”.
“Ci sono centinaia di migliaia di lavoratori che ad oggi non hanno percepito né stipendio né cassa integrazione, quando in Germania, paese a noi vicino e con il quale le nostre aziende hanno intense relazioni, l’aiuto che lo Stato ha dato è stato immediatamente accreditato sul conto corrente dei lavoratori, senza bisogno di pratiche e di procedure troppo articolate che rallentano una macchina organizzativa complessa e poco efficace. La Regione ha la coscienza a posto per tempi e modalità, ma queste procedure non le abbiamo decise noi”.
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