La “Gargànega”, madre del “Soave”, in fotografia
di adminDegustare il brillante vino Soave da un bicchiere di cristallo, che permette di osservarne il colore, la brillantezza e di annusarne il nettareo profumo, godendo dello stesso, è senz’altro il meglio, che si possa fare, per rendere omaggio a madre Natura e all’agricoltore, che, con il suo sapiente lavoro, coltiva la vite, e per dilettare se stessi. Ma, la cosa riesce senz’altro migliore, se il calice si svuota sotto la pergola o fra le viti, in generale, perché un tale ambiente, oggi completamente verde, e, domani, reso impreziosito dai grappoli dorati della “Gargànega”, si trasforma, lentamente, in paradiso. Che è quanto intende proporci Paolo Menapace, presidente dell’associazione@stradadelvinosoave.com, intenditore esperto, in fatto di enologia e appassionato, provetto fotografo, che ci ha voluto onorare della straordinaria fotografia, che sopra, con piacere e quasi ritenendo di trovarci sotto le viti, riproduciamo. Una foto. Che fa meditare e che ci invita a recarci, a settembre, a Soave, a rendere visita all’ormai matura e dorata Gargànega, per salutarla allegramente, sorseggiando il suo Soave…
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