Lavoro in Veneto: calano le assunzioni femminili
di RedazioneNel periodo gennaio-novembre 2025 il bilancio del mercato del lavoro veneto è risultato positivo per +27.400 posizioni di lavoro dipendente, ma nettamente inferiore a quello dell’analogo periodo del 2024 (+43.200), anche in virtù del peggioramento del saldo (-13.900 posti di lavoro) e della domanda di lavoro (-3%) registrata nell’ultimo mese.
La tendenza è analoga per tutte le tipologie contrattuali: il bilancio dei contratti a tempo indeterminato rimane positivo (+25.300) ma inferiore a quello dello scorso anno a seguito soprattutto della riduzione delle assunzioni (-6%); flessione ancora più marcata per il tempo determinato (+5.300 contratti di lavoro a fronte dei +14.800 del 2024), mentre l’apprendistato registra una contrazione dei posti di lavoro (-3.200 contro i -2.000 dell’anno precedente).
La riduzione delle assunzioni riguarda in particolare le donne (-4%), per le quali si rileva un calo delle attivazioni sia a tempo pieno (-1%) sia, soprattutto a part-time (-6%). Nel 2025 l’incidenza del part-time sul totale delle assunzioni rimane elevata (33%), ma se per gli uomini rimane stabile (intorno al 22,8%), per la componente femminile scende leggermente dal 49,9% del 2024 al 48,7%. In crescita invece la domanda di lavoro riguardante i lavoratori over 54 (6%), complici le dinamiche demografiche di progressivo invecchiamento della popolazione. Tra le cause di cessazione contrattuale, diminuiscono le dimissioni (-2%), mentre aumentano quelle per fine termine, in particolare nel turismo, e i licenziamenti collettivi.
A livello territoriale, il bilancio occupazionale dei primi undici mesi dell’anno è positivo in tutte le province (con l’eccezione di Belluno dove si registra una perdita di 2.600 posti di lavoro dipendente), ma risulta in ridimensionamento ovunque, in particolare a Venezia, Verona e Rovigo. L’andamento del singolo mese di novembre evidenzia un calo della domanda di lavoro a Verona (-10,3%), Padova (-6,0%), Treviso (-2,5%) e, soprattutto, Rovigo (-15,4%), e una crescita delle assunzioni a Vicenza (+2,8%), Belluno (+4,8%) e Venezia (+6,3%).
Saldo positivo ma in ridimensionamento anche a livello settoriale. L’agricoltura segna un bilancio (+4.700 posti di lavoro) meno favorevole di quello dello scorso anno (+9.900), così come il terziario (+11.600 contro i +21.200 del 2024), mentre nell’industria il rallentamento è meno marcato (+11.100 a fronte di +12.200). Più nel dettaglio, nel comparto industriale le difficoltà maggiori si riscontrano nei comparti dell’occhialeria e dell’industria alimentare, mentre nel metalmeccanico il saldo del 2025 è positivo (+3.200) e più favorevole di quello dello scorso anno (+2.100), grazie ad un aumento delle assunzioni (+6%). Nei servizi, l’incremento delle posizioni di lavoro nel corso dell’anno non eguaglia i livelli del 2024 nel commercio al dettaglio, nelle attività turistiche, nell’ingrosso e logistica, nelle attività professionali e nei servizi di pulizia, con un calo della domanda di lavoro generalizzato a quasi tutti i settori e particolarmente elevato nell’ambito delle pulizie, della logistica, del commercio al dettaglio e, nel terziario avanzato, nelle attività professionali e nei servizi informatici.
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