Garda, nel 2025 il lago cresce, allunga la stagione e rafforza l’attrattività internazionale
di Matteo ScolariIl Lago di Garda veneto chiude il 2025 con una stagione solida, internazionale e più equilibrata, smentendo le letture estreme che hanno accompagnato l’avvio e lo sviluppo dell’anno turistico. Dopo i 14,7 milioni di presenze del 2024 (dati Istat), il 2025 conferma la forza strutturale della destinazione, con soggiorni medi più lunghi, una stagione distribuita su un arco temporale più ampio e una spesa turistica in crescita, trainata in larga parte dai mercati esteri.
È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Turistico Verona Garda di Destination Verona & Garda Foundation (DVG), presentati lunedì 15 dicembre a Garda, a Palazzo Carlotti, nel corso di una conferenza stampa che ha riunito amministratori locali e rappresentanti delle categorie economiche. Presenti il presidente e il direttore di DVG Paolo Artelio e Luca Caputo, il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni, il sindaco di Garda Davide Bendinelli e il presidente di Faita Federcamping Nordest Martin Kainz, insieme a numerosi sindaci e operatori del territorio.

Dopo una stagione partita sotto il segno di titoli allarmistici sull’overtourism e proseguita, pochi mesi dopo, con narrazioni opposte su un presunto svuotamento del lago, i dati integrati di HBenchmark, Lighthouse e Mastercard restituiscono una fotografia ben diversa: una destinazione matura, diversificata e resiliente, sostenuta da una componente internazionale ampia e da una dinamica economica complessivamente positiva.
«La nascita dell’Osservatorio risponde a due obiettivi chiari – spiega il presidente di DVG Paolo Artelio – coordinare la comunicazione e responsabilizzare gli operatori sull’uso dei dati, evitando che percezioni individuali vengano scambiate per tendenze generali, e rafforzare l’utilizzo dei dati in chiave strategica, per anticipare fenomeni, flussi e comportamenti dei visitatori». In quest’ottica, Destination Verona & Garda Foundation ha avviato anche un protocollo condiviso con le categorie economiche per una gestione unitaria e responsabile della comunicazione.
Sul fronte alberghiero, l’analisi si basa su un campione strutturato di 93 hotel (7.729 posti letto). Da gennaio a novembre il tasso di occupazione medio si attesta al 72,8%, in lieve crescita rispetto al 2024. Nel periodo di alta stagione, da marzo a ottobre, l’occupazione sale al 73,2%, con punte prossime all’80% tra maggio e settembre e un picco dell’87% a settembre. L’Alto Lago, pur con una stagionalità più breve, registra un incremento medio superiore ai tre punti percentuali, mentre il Basso Lago conferma una stagione lunga e più stabile.

La composizione dei mercati conferma un Garda fortemente internazionale: Germania (39,1%), Italia (18,7%), Regno Unito (12,6%), seguite da Austria, Svizzera e Paesi Bassi. La durata media del soggiorno è di 5,2 notti, con punte estive vicine alle sei.
«Non sarà ricordata come la stagione dei record, ma conferma la forza della destinazione – sottolinea Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto – in un contesto internazionale instabile. Il mercato tedesco resta centrale, quello inglese ha tenuto bene e cresce in modo significativo l’Est Europa, in particolare la Polonia, con una capacità di spesa superiore alle attese». De Beni richiama però anche l’importanza di una regia coordinata della comunicazione, dopo le ricadute, seppur limitate, di allarmi infondati su overtourism e temi sanitari.
Per le festività natalizie, i primi indicatori sono incoraggianti. L’occupazione media delle strutture aperte tra il 19 dicembre e il 5 gennaio raggiunge il 31,6%, in lieve crescita sul 2024, con picchi del 55% a Capodanno e prospettive di riempimento molto elevate per le strutture che organizzano il cenone di San Silvestro.
In forte crescita il comparto degli affitti turistici, monitorato su un campione di oltre 10.000 proprietà: da gennaio a ottobre l’occupazione media è del 45%, con valori estivi superiori al 60%. Le camere occupate superano i 2,5 milioni, in aumento di oltre 330mila unità rispetto al 2024, mentre le notti prenotate crescono di 174mila. Il soggiorno medio si attesta a 5,5 notti, con Italia, Germania e Regno Unito come principali mercati.

Anche il settore open air conferma numeri molto solidi. Nei campeggi e villaggi turistici l’occupazione media stagionale è del 72,6%, oltre l’80% da giugno a settembre, con una permanenza media di 9,3 notti, tra le più alte della destinazione. «Il Garda veneto si conferma meta di grande appeal per il turismo all’aria aperta – afferma Martin Kainz, presidente di Faita Federcamping Nordest – con ospiti sempre più digitali e una crescita delle prenotazioni dirette sui siti delle strutture».
Un altro indicatore chiave è la spesa turistica, analizzata attraverso le transazioni Mastercard. L’82% del transato proviene da carte estere e l’indice di spesa cresce in quasi tutti i mesi rispetto al 2024, con agosto che raggiunge valori tripli rispetto al 2022. La Germania pesa per quasi la metà della spesa estera, seguita da Paesi Bassi e Austria, mentre sul fronte domestico spicca la Lombardia.
Gli eventi si confermano un potente moltiplicatore di domanda: dalle festività tedesche di primavera ai grandi appuntamenti sportivi e musicali dell’estate, fino alla Festa dell’Uva di fine settembre, che ha contribuito ad allungare la stagione e a mantenere alti occupazione, ricavi e spesa anche in autunno.
«Nulla è più scontato – osserva il sindaco di Garda Davide Bendinelli – oggi serve investire in promozione, marketing e immagine per restare competitivi. I dati ci aiutano a pianificare il futuro con maggiore consapevolezza».
Un approccio condiviso anche dal direttore di DVG Luca Caputo, che sottolinea l’integrazione tra Osservatorio e Destination Management System: oltre 300 esperienze acquistabili online consentono oggi di leggere in modo puntuale cosa funziona, quanto si spende e quali prodotti valorizzano davvero il territorio.
In chiusura, Artelio ribadisce il nodo centrale: «È emersa la necessità di una comunicazione chiara, precisa e unitaria. Per questo abbiamo condiviso un protocollo con gli amministratori: nei momenti mediaticamente complessi, Destination Verona & Garda Foundation deve poter operare come cabina di regia, per tutelare il territorio e raccontarne correttamente la realtà». Una stagione che, numeri alla mano, conferma come il Garda resti una delle principali locomotive turistiche ed economiche del Veneto.
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