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Prezzi in aumento a Verona: inflazione all’1,3% a novembre, pesano alimentari e ristorazione

di Matteo Scolari
Federconsumatori: rincari concentrati sui beni essenziali. Carni, pesce, latticini e bevande analcoliche crescono molto più della media, mentre aumentano disuguaglianze e povertà.

L’inflazione torna a farsi sentire anche a Verona. Nel novembre 2025 l’aumento dei prezzi al consumo nel capoluogo scaligero si è attestato al +1,3% su base annua, un dato leggermente superiore alla media nazionale (+1,1%) e in linea con l’andamento del Veneto, che registra anch’esso un +1,3%. È quanto emerge dall’elaborazione di Federconsumatori Verona sui dati ufficiali Istat, diffusi dall’Ufficio Statistica del Comune e validati dalla Commissione comunale di rilevazione prezzi.

A trainare l’inflazione, sia a livello locale che nazionale, è soprattutto la divisione di spesa “Servizi ricettivi e ristorazione”, che segna un aumento del +4,5% a Verona, contro il +3,5% della media italiana. Un segnale che conferma come il comparto legato ai consumi turistici e fuori casa continui a esercitare una pressione significativa sui bilanci delle famiglie.

Anche i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, pur mostrando un incremento medio più contenuto (+1,1% a Verona, contro il +1,9% nazionale), nascondono al loro interno forti squilibri. «È importante ricordare – sottolinea Federconsumatori – che l’inflazione colpisce in modo più pesante proprio i beni di prima necessità, incidendo maggiormente sulle famiglie a reddito medio-basso». Una dinamica che si inserisce in un quadro più ampio, già evidenziato dai rapporti BES Istat, Caritas Italiana, dal Rapporto Censis e dalle Prospettive per l’economia italiana 2025-2026, che confermano l’aumento di povertà, lavoro povero e disuguaglianze.

Guardando nel dettaglio al paniere alimentare veronese, emergono rincari ben superiori alla media. Su base annua, a ottobre 2025 gli aumenti sono stati del +4,9% per le carni, +5,7% per pesci e prodotti ittici, +4,7% per latte, formaggi e uova e +6,1% per le bevande analcoliche. In controtendenza risultano invece oli e grassi (-10,7%) e vegetali (-9,1%), che mostrano cali significativi.

Maurizio Framba, presidente Federconsumatori Verona.
Maurizio Framba, presidente Federconsumatori Verona.

I dati diventano ancora più chiari se tradotti in prezzi reali, confrontando ottobre 2022 e ottobre 2025. A Verona, secondo l’Osservatorio Prezzi e Tariffe del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la carne bovina è passata da 24,11 a 26,14 euro al chilo, la carne suina da 8,67 a 10,05 euro, il pollo da 13,83 a 15,17 euro, mentre il burro è salito da 10,95 a 12,06 euro. Emblematico il caso del caffè tostato, che in tre anni è passato da 9,45 a 16,66 euro al chilo. Fa eccezione l’olio extravergine di oliva, sceso da 6,30 a 5,98 euro al litro.

Nel dettaglio dei singoli prodotti alimentari, a novembre 2025 spiccano aumenti a due cifre per caffè (+19,1%), cacao e cioccolato in polvere (+23,6%), pesci freschi o refrigerati (+13,5%) e uova (+10,3%), che superano per la prima volta la soglia del 10%. In forte calo, invece, olio di oliva (-19,0%) e vegetali freschi (-12,9%). Anche sul fronte mensile (novembre su ottobre) si registrano rincari superiori all’1% per diversi prodotti, tra cui carne bovina, pollame, yogurt, uova, frutta secca e caffè.

Nel confronto tra i grandi comuni italiani con oltre 150 mila abitanti, Bolzano guida la classifica dell’inflazione con un +2,0%, mentre Verona si colloca tra le città con gli aumenti più elevati, quinta a livello nazionale insieme a Perugia. In ambito regionale, Verona è preceduta solo da Padova (+1,4%).

Per Federconsumatori Verona, i dati confermano una tendenza ormai strutturale: «l’aumento dei prezzi continua a concentrarsi sui consumi essenziali, aggravando le difficoltà delle famiglie e ampliando le disuguaglianze». Un quadro che rende sempre più urgente, secondo l’associazione, un monitoraggio attento dei prezzi e politiche di tutela del potere d’acquisto, soprattutto in un contesto di crescita economica ancora fragile.

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