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Turismo, a Verona più presenze internazionali, maggiore spesa e soggiorni più lunghi

di Matteo Scolari
I dati dell’Osservatorio Turistico di Destination Verona & Garda Foundation confermano un anno positivo: alberghi sopra il 73% di occupazione, extralberghiero in espansione, oltre 150 milioni di euro di spesa sul territorio e un effetto-eventi sempre più decisivo.

Crescono la permanenza media, aumentano i ricavi e si rafforza il pubblico internazionale: il 2025 turistico di Verona si chiude con un quadro complessivamente molto positivo. A confermarlo sono i dati dell’Osservatorio Turistico di Destination Verona & Garda Foundation, che raccontano una città attrattiva da gennaio a ottobre, con picchi significativi nei mesi estivi e in occasione dei grandi eventi culturali, fieristici e musicali.

Nel settore alberghiero, Verona ha registrato un tasso medio di occupazione del 73,2%, superando l’80% nei mesi centrali della stagione e toccando punte del 95% durante gli appuntamenti di maggio e settembre. I ricavi generati dalle strutture campionate ammontano a 82 milioni di euro, un milione e mezzo in più rispetto al 2024. La permanenza media sale a 2,7 notti, con un record storico a luglio, quando i soggiorni hanno raggiunto le 3,2 notti. Più della metà delle presenze è di provenienza estera, con Germania, Regno Unito e Svizzera in testa, seguiti da Stati Uniti e Paesi Bassi.

Una reception di hotel.

Dati significativi anche dal mondo extralberghiero, monitorato su due perimetri: centro storico e intero Comune. A livello comunale, con 3461 strutture e 6823 posti letto, il tasso medio di occupazione arriva al 50%, salendo oltre il 55% nei mesi di alta stagione e toccando il 62% a settembre. Le camere vendute superano di 62.512 unità quelle del 2024, per ricavi complessivi pari a 60,6 milioni di euro. La permanenza media cresce fino a 3,11 notti, con un picco di 4,47 notti a gennaio. Le recensioni indicano Italia, Germania e Regno Unito come principali mercati.

Nel centro storico, monitorato su 2640 strutture, il tasso medio di occupazione sale al 55%, con punte del 63% a luglio e del 69% a settembre. Le camere vendute superano di 42.612 unità il dato 2024. I ricavi generati sono pari a oltre 70 milioni di euro, leggermente inferiori rispetto all’anno precedente, con una permanenza media di 2,49 notti. Qui le recensioni sono trainate soprattutto da turisti provenienti da Stati Uniti, Regno Unito e Italia.

Turisti a Verona
Turisti a Verona. Foto d’archivio

Sul fronte della spesa turistica, Verona mostra una performance molto solida. Nel solo Comune, tra gennaio e settembre 2025, sono stati superati i 150 milioni di euro, con un indice di spesa che a luglio ha raggiunto 2,8 volte la media mensile del 2022 per i visitatori internazionali. Più della metà della spesa totale proviene da turisti stranieri: i tedeschi rappresentano il 21% delle transazioni, seguiti da Regno Unito e Svizzera, entrambi in forte crescita. Tra gli italiani, la Lombardia copre quasi la metà della spesa domestica. I settori più performanti sono ristoranti, alimentari e specialità e ospitalità, con incrementi rispettivamente dell’11,8%, 18,7% e 1,9% rispetto al 2024.

Marmomac 2025.

Determinante, come sempre, l’effetto eventi. Vinitaly ha spinto l’occupazione oltre il 90%, mentre la settimana dal 7 al 14 aprile ha visto un indice di spesa in aumento del 40%. I concerti di Jovanotti a maggio hanno portato ricavi pari a 1,5 volte una settimana media pre-pandemia. A settembre, tra la chiusura della stagione lirica, i concerti di Zucchero e De Gregori e Marmomac, i ricavi complessivi sono cresciuti del 3%. Anche ottobre e novembre mostrano numeri robusti, con Fieracavalli a trainare l’autunno.

L’Osservatorio Turistico, novità assoluta per Verona e il Veneto, integra i dati provenienti da HBenchmark, Lighthouse, Mastercard e dall’Osservatorio Regionale del Turismo, permettendo analisi in tempo reale su occupazione, ricavi, provenienze, recensioni e spesa. «Il nostro primo obiettivo era creare una fonte autorevole di dati» sottolinea Paolo Artelio, presidente di Destination Verona & Garda Foundation. «Oggi disponiamo di strumenti che permettono di leggere il turismo in modo completo. I dati non vanno tirati per la giacca: vanno interpretati, usati per orientare strategie e comprendere davvero cosa accade sul territorio».

Paolo Artelio, presidente Verona&Garda Foundation.
Paolo Artelio, presidente Verona & Garda Foundation.

Sulla spinta dell’offerta ricettiva e dei nuovi comportamenti dei viaggiatori si concentra anche la lettura di Maurizio Russo, presidente di Federalberghi Confcommercio Verona. «Verona viene scelta sempre più come base per visitare Venezia, Vicenza, Padova, Milano e il Garda: questo allunga la permanenza media. La città si conferma una destinazione accessibile, attrattiva e capace di offrire qualità in tutte le stagioni. Da segnalare inoltre il crescente fenomeno delle prenotazioni last minute, in particolare nella formula walk-in, che richiede grande flessibilità agli operatori».

Maurizio Russo, Presidente Federalberghi Verona
Maurizio Russo, Presidente Federalberghi Verona

La prospettiva economica e di governo del territorio è al centro del commento dell’Assessora al Turismo Marta Ugolini, che evidenzia come la crescita vada accompagnata da equilibrio e visione. «Dal 1° gennaio al 31 ottobre, per 35 giorni l’occupazione alberghiera ha superato il 90%, con un ricavo medio per camera oltre i 200 euro in centro città. Non parliamo quindi di un turismo bassospendente. Ma tutto questo va governato: le nuove abitudini digitali rendono il mercato più fluido, servono analisi in tempo reale e strategie flessibili. Crescere è un valore, ma non dobbiamo perdere l’identità dei luoghi. Verona è Patrimonio Mondiale UNESCO e la nostra sfida è mantenere una città viva, accogliente e sostenibile, per chi arriva ma anche per chi resta».

Marta Ugolini, assessora al Turismo Comune di Verona.

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