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Elisa De Berti: «La TAV e la nuova Statale 12 cambieranno il futuro della mobilità veronese»

di Matteo Scolari
La vicepresidente della Regione Veneto fa il punto su due cantieri strategici per Verona: l’avvio della Statale 12, atteso da decenni, e il completamento dell’alta velocità fino a Padova, insieme al futuro collegamento ferroviario con l’aeroporto Catullo e il Garda.

La mobilità veronese sta vivendo una fase di trasformazione profonda. L’avvio dei lavori della nuova Statale 12 rappresenta un passaggio storico, mentre il grande cantiere dell’Alta Velocità procede nel tratto Verona–Vicenza, tassello fondamentale per collegare il Veneto in modo moderno ed efficiente. Nel frattempo si guarda al futuro, con il progetto di collegamento ferroviario tra l’aeroporto Catullo, la città e il lago di Garda. In questo contesto complesso ma ricco di opportunità, la vicepresidente della Regione Del Veneto Elisa De Berti traccia la rotta delle infrastrutture regionali.

Vicepresidente, sono giorni significativi per Verona: sono finalmente partiti i cantieri della Statale 12. Che valore ha questo risultato?

Dieci anni fa Anas disse che era un cantiere che non sarebbe mai partito e un’opera che non sarebbe mai stata finanziata. Oggi la stessa Anas sta allestendo i cantieri per avviare la bonifica bellica. Una volta terminata, inizieranno i lavori veri e propri, con le ruspe. È un evento importantissimo che Verona e provincia aspettavano da cinquant’anni.

Un’altra grande opera attesa riguarda l’Alta Velocità. A che punto siamo?

Verona è la città più interessata dai cantieri dell’alta velocità: est-ovest, nord, e poi tutto il tratto che prosegue verso Padova e Vicenza. Il primo segmento è finanziato e i lavori sono in corso o pronti a partire. Tra Vicenza e Padova siamo in fase di progettazione: confido che venga finanziato presto anche questo tratto, perché l’alta velocità ha una grande utilità per Verona e per tutto il Veneto solo se viene completata fino a Padova. Poi resta decisivo anche l’ingresso da nord.

Parliamo di aeroporto. Quali sono le prospettive per un collegamento ferroviario tra il Catullo, Verona e il Garda?

Il progetto è chiaro: realizzare due collegamenti per l’aeroporto. Il primo verso la linea Verona–Mantova, che permetterà di connettere lo scalo alla città e alla provincia mantovana. Il secondo, quello che proietterà davvero l’aeroporto nel futuro, è il collegamento al lago di Garda, indispensabile per intercettare i flussi turistici del territorio. RFI deve sviluppare il progetto, ma è fondamentale che il territorio e le categorie economiche restino compatti sulla necessità di quest’opera. Anche se oggi può sembrare impossibile, se il sistema Verona farà squadra, tra qualche anno potremo realizzare un altro “miracolo”.

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