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Verona 2040 si allarga: firmato il protocollo per lo sviluppo condiviso del territorio

di Valentina Ceriani
Verona 2040 si allarga e si rafforza: alla Camera di Commercio è stato firmato oggi un protocollo tra Confindustria Verona, Ance Verona, promotori del progetto, e Camera di Commercio, Coldiretti, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio e Fondazione Cariverona. Un patto triennale per condividere strategie di sviluppo e costruire insieme il futuro economico e sociale del territorio.

È stato firmato oggi alla Camera di Commercio un protocollo tra Confindustria Verona, Ance Verona, promotori del progetto, e Camera di Commercio, Coldiretti, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio e Fondazione Cariverona. Un patto triennale per condividere strategie di sviluppo e costruire insieme il futuro economico e sociale del territorio.

Verona 2040 si allarga e si rafforza con la sottoscrizione di un protocollo tra Confindustria Verona, Ance Verona, promotori del progetto, e Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Verona, Coldiretti Verona, Confartigianato Verona in coordinamento con Casartigiani Verona, Confcommercio Verona e Fondazione Cariverona.

Il protocollo, di durata triennale, nasce per rafforzare e condividere responsabilmente fra enti e associazioni economici rappresentativi del territorio la visione di sviluppo della nostra provincia, così da ampliare gli ambiti di interesse e definire progettualità concrete.

In particolare, il protocollo prevede di costituire un “Tavolo strategico Verona 2040”, composto dai Presidenti di ciascuno degli enti e associazioni firmatari con lo scopo di definire le linee di indirizzo e le priorità strategiche comuni, monitorare l’andamento dei progetti e le ricadute economiche e sociali, assicurare il coordinamento tra i vari settori rappresentati. A fianco del Tavolo sarà attivato un “Comitato tecnico di coordinamento”, composto dai rappresentanti di estrazione tecnica di ciascuno degli Enti e Associazioni firmatari, con compiti operativi e di supporto al Tavolo strategico come: analizzare le problematiche emergenti di interesse comune e elaborare documentazione e schede tecniche da sottoporre al Tavolo strategico.

Verona 2040 protocollo Camera di Commercio Confindustria

Verona 2040 è stato avviato nel 2020 da Confindustria Verona e Ance Verona per costituire la base di stimolo e dialogo per la definizione e realizzazione di un Piano strategico di sviluppo e crescita territoriale che vede nelle imprese uno dei principali protagonisti.

Nel corso degli anni sono state sviluppate numerose iniziative tra le quali:

  • La realizzazione di studi statistico economici relativi alle dinamiche territoriali, con particolare focus su quelle di tipo demografico, economico, ed infrastrutturale;
  • La realizzazione di focus tematici, relativi ai temi della digitalizzazione, della parità di genere, delle dinamiche giovanili, finalizzati allo sviluppo di un dibattito basato su dati oggettivi;
  • La mappatura dei progetti di sviluppo urbanistico, edilizi e di mobilità di merci e persone già definiti e/o avviati nella provincia e nella regione al fine di valutare lo stato dell’arte e la capacità che questi hanno di incidere sulla trasformazione territoriale nei prossimi anni, nonché la correttezza degli indirizzi e progetti intrapresi per un corretto e concreto sviluppo dei sistemi economico produttivi;
  • La diffusione verso l’opinione pubblica dei temi legati al territorio ed al sistema produttivo, attraverso la realizzazione di una serie di trasmissioni televisive;
  • La realizzazione di tavoli tematici per sollecitare gli stakeholder sui temi ritenuti rilevanti in chiave di sviluppo territoriale.

Verona 2040 nel nuovo mondo: tra sesta rivoluzione industriale e nuovi scenari demografici, economici, sociali e geopolitici

Mentre le transizioni demografiche, ambientali, energetiche e tecnologiche pongono nazioni, territori, città e imprese di fronte a cambiamenti epocali, la guerra dei dazi accelera in misura traumatica la transizione geopolitica e quella delle catene globali del valore. Inoltre, gli ultimi anni sono stati anni di repentini shock: la pandemia del 2020-21, la guerra in Ucraina e poi a Gaza, il ritorno dell’alta inflazione hanno continuato a creare condizioni estreme a cui sono seguiti necessari adattamenti. Tra gli shock, in questo caso shock positivi, sono certo da inserire anche i booster di investimento che l’Italia ha vissuto grazie ai quasi 200 miliardi da spendere in cinque anni del PNRR, ai circa 130 miliardi di superbonus, ai 75 miliardi del Fondo di Coesione europea. Il problema è che questi booster si stanno esaurendo e a partire dal 2027-2028, date anche le condizioni del debito dello Stato italiano, il problema delle risorse tornerà a caratterizzare il nostro Paese.

L’obiettivo del nuovo studio

Come la provincia di Verona abbia attraversato questo complesso quadro di eventi e come affronterà le sfide del futuro è oggetto del nuovo studio che Confindustria Verona e Ance hanno commissionato al CRESME. L’obiettivo è aggiornare Verona 2040, fare il punto di cosa è accaduto, disegnare le sfide e le opportunità del futuro. Lo studio si pone l’obiettivo di analizzare cosa è successo dal 2019 ad oggi, anche confrontando i risultati con le previsioni dello studio del 2021, e di disegnare quali sono le criticità e le opportunità per il territorio veronese proiettandosi nei prossimi 15 anni. Sono molteplici i temi di riflessione che la ricerca fa emergere affrontando con numeri alla mano le questioni delle dinamiche demografiche, economiche, sociali, territoriali e insediative, oltre a quelle delle capacità innovative e della produttività del sistema economico e a quelle poste dalle note problematiche ambientali.

Verona 2040 protocollo Camera di Commercio Confindustria
Lorenzo Bellicini, direttore CRESME

Lo scenario veronese

Oggi lo scenario veronese mostra sul piano della produzione industriale e dell’export crescenti elementi di debolezza (si pensi alla crisi dell’economia tedesca e al legame di Verona con questa). Sul piano demografico emerge il tema dell’invecchiamento della popolazione, della crescente domanda di assistenza sociale e della tenuta del sistema di welfare; su quello del lavoro i dati ci dicono che si riducono le persone in età di lavoro, questo fa emergere le difficoltà delle imprese di trovare lavoratori; mentre la crescita delle famiglie, la carenza di case in offerta, i prezzi crescenti, i redditi deboli portano ad una sempre più debole capacità di accesso alla casa da parte dalla domanda, in particolare di quella giovane.

Per non dire delle sfide che sul piano del lavoro, della produttività, dell’occupazione, dei servizi alla persona la Provincia di Verona e il suo sistema economico-produttivo ma anche quello sociale e amministrativo sono chiamati ad affrontare nei prossimi 15 anni nel campo della sesta rivoluzione industriale: in un mix di intelligenza artificiale, internet delle cose, robotica e dronotica, e CleanTech.

Verona 2040 protocollo Camera di Commercio Confindustria

La sfida demografica

Verona continua a crescere ma con meno forza. Tra le prime anticipazioni dello studio vi è il comportamento della Provincia di Verona rispetto alla transizione demografica. La transizione demografica vede l’Italia perdere popolazione, ridurre le persone in età di lavoro e crescere la popolazione anziana. Verona, dopo essere stata di gran lunga la più dinamica provincia demografica del Veneto dal 2016 al 2019 (+6.673 abitanti) è l’unica provincia del Veneto che può vantare nel 2023 una popolazione superiore a quella del 2019, vale a dire a quella di prima della pandemia: + 2.228 abitanti.

La ripresa della popolazione è dovuta alla ripresa delle immigrazioni: nel triennio 2021-2023 la provincia di Verona registra 19.439 nati e 28.974, con un saldo naturale negativo di -9.535 abitanti; nello stesso triennio il saldo migratorio è positivo per oltre 13.000 unità. Nel 2023 il saldo migratorio della Provincia di Verona con gli altri comuni italiani è stato positivo per 1.280 abitanti, e quello con l’estero per 3.565.

La sfida economica

L’indicatore della ricchezza prodotta nella Provincia di Verona è cresciuto tra 2019 e 2024 del +7,2%. La provincia di Verona era la decima provincia italiana per dimensione del valore aggiunto nel 2019 ed è rimasta la decima nel 2024 con 35,1 miliardi di euro, pari a una crescita del 7,2%.

Resta dietro a Padova che è la prima provincia del Veneto con 35,8 miliardi di euro, che ha registrato una crescita del 7,5%. Sul piano nazionale Verona è 33esima per intensità della crescita, un numero che sorprende e che non è solo dovuto a Verona. Infatti l’effetto delle dinamiche post pandemiche e soprattutto delle risorse pubbliche messe in gioco a livello europeo e nazionale, disegna dal 2019 una dinamica di crescita della produzione di ricchezza inusuale per il nostro Paese, con molte aree del mezzogiorno e marginali che registrano valori di crescita estremamente rilevanti: Siracusa 31,8%; Rieti 20,5%; Caltanisetta +17,7%, Oristano +16.7%. Tra le città del nord davanti a Verona, oltre a Padova, troviamo: Piacenza all’11° posto con +11,2%; Milano al 14^ con +10,7%; Modena al 19° con +9,3; Pavia al 20° con +9,1; Monza Brianza al 31° con 7,6%.

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