Veneto leader nazionale nella rigenerazione degli oli esausti: 9.000 tonnellate recuperate nel 2024
di Matteo ScolariIl Veneto si conferma regione leader nella gestione circolare degli oli minerali usati, con 9.000 tonnellate rigenerate nel 2024 grazie all’attività dell’impianto Bottari S.r.l. di Verona, parte del gruppo Itelyum e tra le principali aziende della filiera del Conou – Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati.
La realtà veronese è stata scelta questa mattina come protagonista della 34ª tappa in Veneto della campagna nazionale di Legambiente “I cantieri della transizione ecologica”, che valorizza imprese e progetti capaci di coniugare innovazione, sostenibilità e tutela ambientale.

Economia circolare in azione
Nel 2024 Bottari ha raccolto circa 7.000 tonnellate di oli usati, posizionandosi ai vertici della filiera consortile, e ha trattato 34.000 tonnellate di emulsioni industriali, recuperando da queste 9.000 tonnellate di olio rigenerabile, poi reimmesso nel ciclo produttivo.
Complessivamente, l’azienda contribuisce con 12.000 tonnellate di olio rigenerabile alla filiera nazionale, sostenendo il record italiano di 188.000 tonnellate raccolte e il 98% avviate a rigenerazione, secondo l’ultimo Rapporto di sostenibilità Conou.

Tecnologia, efficienza e sostenibilità
Il sito di Bottari rappresenta un esempio avanzato di industria verde: la miscela di oli viene sottoposta a decantazione, inviata a scambiatori di calore per ridurre i consumi energetici e poi separata nel Tricanter, dove olio, acqua e fanghi vengono divisi per via centrifuga.
L’impianto, che si estende su 3.300 metri quadrati, movimenta ogni anno decine di migliaia di tonnellate di materiale grazie a serbatoi ad alta rotazione (fino a 2.500 m³) e tempi di scarico ridotti.
Sul fronte ambientale, l’azienda ha convertito la flotta di 14 mezzi Euro 6 all’uso di biocarburante HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), abbattendo in modo significativo le emissioni.
Dispone inoltre di un laboratorio interno di analisi avanzata dotato di XRF, gascromatografi e fotometro, che garantisce il controllo continuo di qualità e tracciabilità.
Guardando al futuro, Bottari è pronta a investire anche nel recupero delle acque reflue, oggi affidato a impianti esterni, affrontando la sfida della presenza di PFAS nel territorio veronese.
L’incontro e le dichiarazioni
La tappa veneta dei “Cantieri della transizione ecologica” ha riunito oggi a Verona Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente; Riccardo Piunti, presidente del Conou; Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto; Davide Bottari, amministratore delegato di Bottari S.r.l.; e Tommaso Ferrari, assessore all’Ambiente del Comune di Verona. L’incontro, moderato da Francesco Loiacono, direttore de La Nuova Ecologia, ha posto l’accento sul ruolo strategico della filiera nella transizione ecologica e nella riduzione della dipendenza energetica.

«L’Italia fa scuola all’Europa nella gestione circolare degli oli minerali usati – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente di Legambiente –. La raccolta efficiente è la condizione essenziale per la rigenerazione: esperienze come quella di Bottari mostrano che è possibile trasformare un rifiuto pericoloso in una risorsa preziosa, riducendo importazioni e impatti ambientali».
«Il Conou è un’eccellenza europea – ha aggiunto Riccardo Piunti, presidente del Consorzio – perché raccoglie il 100% dell’olio usato e ne rigenera il 98%. Bottari è parte fondamentale di questo successo: recuperare anche l’ultima goccia significa sapere trattare emulsioni complesse e gestire oli di qualità inferiore, portandoli comunque a nuova vita».
Un modello per la transizione ecologica
L’esperienza veronese mostra come l’innovazione tecnologica e la collaborazione tra pubblico, imprese e mondo scientifico possano generare valore ambientale, economico e sociale, rendendo il Veneto punto di riferimento nazionale nella gestione sostenibile dei rifiuti industriali.

Con la campagna “I cantieri della transizione ecologica”, Legambiente e Conou continuano a raccontare le eccellenze italiane che, come Bottari, costruiscono concretamente l’economia circolare del futuro, trasformando i rifiuti in risorse e contribuendo a un modello di sviluppo più pulito, efficiente e competitivo.
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