Ivan De Beni: «Le Olimpiadi saranno una vetrina mondiale per Verona e il Garda»
di Matteo ScolariLe Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026 rappresentano per Verona e il Lago di Garda una straordinaria opportunità di visibilità internazionale. Per Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto, lo spirito olimpico dovrà tradursi in un’eredità concreta per il territorio, non solo in termini d’immagine ma anche di innovazione, sicurezza e qualità dell’accoglienza.
Presidente, quanto è importante l’appuntamento olimpico per il turismo del Garda e di Verona?
Sicuramente è un evento importantissimo, non solo per Verona ma per tutto il territorio circostante, incluso il Lago di Garda. Le Olimpiadi sono l’evento che ha il maggior riscontro promozionale a livello mondiale, perché tocca ogni angolo del pianeta e parla a tutti. È un evento positivo, simbolo di pace, e proprio in questo momento storico abbiamo bisogno di sentir parlare di valori come questi. Per noi è una grande occasione anche dal punto di vista turistico: basta pensare all’impatto che ha avuto Parigi, dove tutto il materiale prodotto diventa un patrimonio da riutilizzare negli anni successivi.
Che tipo di ricaduta può avere questo evento nel medio periodo?
Le Olimpiadi attirano l’attenzione dei giovani, sia di chi pratica sport sia di chi semplicemente ne è appassionato. Questo può far nascere in molti la curiosità verso Verona e il Garda, magari come futura meta di viaggio. Ci saranno immagini, filmati e servizi televisivi che faranno il giro del mondo, mostrando non solo l’Arena ma anche le bellezze del lago. Le premesse sono tutte positive: l’importante è uscirne bene, facendoci trovare pronti.
Come stanno reagendo gli operatori del territorio di fronte a questa prospettiva?
Direi che le Olimpiadi sono uno stimolo fortissimo per migliorarsi. Il turismo è un prodotto dinamico, cambia ogni stagione, e vince chi riesce a proporre qualcosa di nuovo. Essere in vetrina a livello mondiale spinge tutti a cercare idee e proposte innovative. Gli hotel del Garda, infatti, hanno raggiunto livelli qualitativi elevatissimi, soprattutto dopo il Covid, quando molti imprenditori hanno approfittato del periodo per rinnovare le strutture e i servizi.
Ci può fare qualche esempio concreto di questa evoluzione?
Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto sui servizi e sulla sicurezza. In collaborazione con chi si occupa di sport in montagna abbiamo realizzato decaloghi di comportamento per i turisti che salgono sul Monte Baldo, perché capita ancora di vedere persone affrontare percorsi impegnativi in ciabatte o senza attrezzatura adeguata. Lo stesso abbiamo fatto per chi noleggia barche sul lago, spiegando come muoversi in sicurezza. È un’iniziativa semplice ma molto apprezzata, che migliora la consapevolezza e la qualità dell’esperienza.
Negli ultimi mesi avete avviato anche progetti legati alla salute e all’accoglienza sicura.
Sì, negli ultimi due anni ci siamo concentrati sul potenziamento dei servizi sanitari e di emergenza, perché il turista va considerato come una persona, non solo come un cliente. Dopo la pandemia siamo diventati tutti più sensibili a questi aspetti. Abbiamo aderito al progetto “Save a Life”, con l’obiettivo di rendere il Lago di Garda totalmente cardioprotetto entro il 2028: gli alberghi vengono dotati di defibrillatori e il personale formato al loro utilizzo.
Abbiamo inoltre avviato una collaborazione con l’ospedale Pederzoli di Peschiera, per far sì che le reception possano diventare veri e propri punti di primo contatto sanitario, in grado di assistere i turisti in caso di necessità.
Quindi turismo, salute e innovazione viaggiano insieme?
Assolutamente sì. Oggi il turista è molto più attento e sceglie la destinazione anche in base al livello di sicurezza e ai servizi disponibili. Verona e il Garda devono continuare a investire in questa direzione, perché un’accoglienza moderna e ben organizzata è ciò che fa davvero la differenza e fa tornare le persone.
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