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Federmanager, Quercioli: «Serve un piano da 10 miliardi per managerializzare 20mila Pmi»

di Matteo Scolari
All’Assemblea nazionale di Roma il presidente chiede al Governo un piano industriale decennale per raddoppiare la quota di imprese italiane dotate di management. Tra le priorità: fisco, previdenza e welfare.

«Chiediamo al Governo un piano straordinario per managerializzare 20mila Pmi nei prossimi dieci anni, così da raddoppiare il numero di imprese italiane capaci di competere nel mondo e di trainare tutte le filiere nazionali». È l’appello di Valter Quercioli, presidente di Federmanager, intervenuto all’Assemblea nazionale federale dal titolo “Orizzonti industriali – l’Italia che produce il futuro”, organizzata a Roma in occasione degli 80 anni della Federazione, che oggi rappresenta 180mila manager delle aziende produttrici di beni e servizi.

Quercioli ha proposto un programma di politica industriale da 10 miliardi di euro, pari a 1 miliardo l’anno, per sostenere un nuovo modello di managerializzazione diffusa nelle piccole e medie imprese italiane. «Solo il 5% delle Pmi oggi è managerializzato – ha spiegato –. Raddoppiare questa quota significa dare al Paese una visione di sviluppo economico e sociale sostenibile».

Al dibattito hanno partecipato, tra gli altri, i ministri Adolfo Urso, Marina Calderone, Luca Ciriani, il viceministro Maurizio Leo, i sottosegretari Alessio Butti e Luigi Sbarra, oltre al Cardinale Fabio Baggio.

Il direttore generale di Federmanager Mario Cardoni ha sottolineato come l’Italia sia «un’industria rinnovata e moderna, ma con una quota di imprese troppo bassa». Secondo Cardoni, «investire 10 miliardi in dieci anni per raggiungere il 10% di Pmi managerializzate rappresenterebbe una vera svolta di politica economica e industriale».

Fisco, pensioni e welfare al centro del dialogo

Tra le richieste avanzate al Governo, Federmanager chiede una fiscalità più equa, che premi il merito e non penalizzi chi crea valore. «Chi lavora, chi produce, chi paga le tasse non chiede privilegi: chiede rispetto – ha ribadito Quercioli –. Serve una lotta seria all’evasione e all’elusione e il riconoscimento della fedeltà fiscale».

L’associazione propone inoltre di rafforzare previdenza complementare e sanità integrativa, innalzando i limiti di deducibilità fiscale dei contributi, insieme a misure per il welfare aziendale e la restituzione del prelievo forzoso ai Fondi interprofessionali di formazione continua. Sul fronte pensionistico, Federmanager sollecita una perequazione equa e la separazione contabile tra previdenza e assistenza.

Una mostra per celebrare l’industria italiana

La giornata si è conclusa con l’inaugurazione di una mostra tematica che racconta la storia e i valori della managerialità italiana attraverso 25 grandi aziende: da Enel, Eni e Fincantieri a Ferrero, Pirelli, Leonardo, Thales Alenia Space e TIM. Un tributo al Made in Italy e al contributo congiunto di dirigenti e imprese alla competitività internazionale del Paese.

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