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David Di Michele: «Col PNRR, sinergie e regole chiare per sostenere le scuole veronesi»

di Matteo Scolari
Il vicepresidente della Provincia di Verona con delega alla scuola interviene su collaborazione istituzionale, uso corretto degli smartphone, fondi PNRR e nuovi percorsi formativi legati al territorio.

La scuola oggi ha bisogno di fare rete, di gestire in modo consapevole le nuove tecnologie, ma anche di contare su investimenti concreti che ne migliorino strutture e servizi. La Provincia di Verona, attraverso le proprie competenze, è impegnata a sostenere studenti, famiglie e dirigenti scolastici con progetti mirati e una visione di lungo periodo.

In studio a Focus Verona Economia, David Di Michele, vicepresidente della Provincia di Verona con delega alla scuola, ha illustrato i punti chiave del lavoro in corso.

Vicepresidente, quanto è servito “fare rete” tra tutti gli attori della scuola in questi anni?

Certamente. Spesso diciamo che è importante fare squadra, ma non sempre poi avviene. Con l’idea del Provveditore, professor Amelio, si sono riuniti ai tavoli tutti gli attori principali del mondo scuola: questo ha perfezionato la dialettica e la comunicazione, rendendo più efficaci le decisioni. Oggi la comunicazione tra gli attori è diventata una consuetudine che prima non era così scontata, pur dovendo monitorare continuamente le criticità che conosciamo.

Sul tema smartphone: come state intervenendo dopo la circolare?

Ne ho parlato anche con il professor Amelio: stiamo dialogando per attivare un protocollo d’intesa con i dirigenti scolastici per organizzare incontri e convegni. Vogliamo dare informazioni anche tecniche: i telefonini e gli smartphone sono importanti perché la tecnologia va avanti, ma vanno gestiti in modo corretto. Se non lo si fa, si creano problemi, soprattutto ai ragazzi. E qui richiamo anche le famiglie: a volte le criticità nascono proprio dai genitori. Veniamo da una generazione in cui, se prendevamo una nota, capivamo l’errore e si rispettavano insegnanti e forze dell’ordine; oggi capita che ci si lamenti per un brutto voto quando invece all’insegnante andrebbe detto «grazie». Serve una riflessione: i ragazzi vanno seguiti e va data una direzione ben incisiva.

PNRR e investimenti: quali risultati per le scuole veronesi?

Devo ringraziare i miei tecnici: siamo riusciti a intercettare oltre 24 milioni di euro di PNRR. Sono pratiche impegnative, con tempistiche complesse, e i tecnici hanno lavorato con serietà e professionalità. Queste risorse servono non solo per l’innovazione digitale, ma anche per il risanamento degli edifici scolastici del nostro patrimonio. È un risultato importante che ci consente di affrontare con più forza alcune criticità strutturali.

Digitalizzazione e orientamento: che cosa chiede il territorio?

A volte indirizziamo i figli secondo la nostra “storicità” scolastica e poi ci si accorge che non è la strada giusta. Ho visto ragazzi anche dalla dispersione scolastica inserirsi in aziende della digitalizzazione e fare cose importantissime: diventano un valore aggiunto se messi nel contesto giusto e con le giuste motivazioni. Con l’Ufficio di Ambito territoriale di Verona stiamo lavorando su nuovi indirizzi formativi ancorati al territorio: sul Lago servono competenze per la nautica e la manutenzione; nella logistica i ragazzi trovano lavoro subito; nel marmo c’è tecnologia e meccanizzazione, servono competenze e ci sono prospettive, come dimostra anche la fiera in corso. Bisogna avere una prospettiva lungimirante e capire dove sono le opportunità per i nostri giovani.

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