Sempre più lavoratori altamente qualificati lascia le aziende italiane per quelle straniere
di RedazioneUn fenomeno sempre più preoccupante coinvolge l’Italia e i giovani italiani che, altamente qualificati e frustrati per la scarsità di opportunità, decidono di abbandonare l’idea di lavorare per un’azienda italiana, optando per una multinazionale straniera o per una realtà, anche piccola, ma all’estero che possa loro garantire almeno un minimo di stabilità economica.
Questa continua migrazione rappresenta una sfida non di poco conto per la competitività del sistema economico nazionale, celando una critica allo Stato italiano per non essere in grado di valorizzare e trattenere le eccellenze italiane. Già all’inizio degli anni ’80 si poteva parlare di “fuga dei cervelli”, ma, a partire dalla crisi economica del 2008, il fenomeno, in continuo aumento, ha perso il controllo.
Le motivazioni che spingono gli italiani a preferire le aziende straniere
Tra le motivazioni principali che spingono i giovani italiani qualificati a cercare opportunità lavorative altrove troviamo il divario economico, la possibilità di ottenere contratti più stabili e duraturi all’estero, migliori prospettive di carriera e maggiori opportunità di innovazione.
Tra le aziende più innovative è impossibile non menzionare Helloprint: un’azienda in continuo movimento e alla ricerca di nuovi talenti, con una particolare attenzione alla diversità e all’inclusività. Il team è internazionale, con oltre 32 nazionalità rappresentate. Helloprint, infatti, offre un ambiente internazionale e diversificato.
Mentre molte aziende internazionali investono in ricerca e sviluppo, numerose imprese italiane faticano a stare al passo con l’evoluzione tecnologica globale. Questo gap è la conseguenza di una mentalità aziendale anacronistica.
Non saper anticipare i cambiamenti del mercato e non aggiornare i metodi di gestione è altamente preoccupante, così come lo è lo scarso livello di inglese diffuso nel nostro Paese. Nel 2025 non avere un livello di inglese quantomeno intermedio è una scelta! A maggior ragione considerando che, attraverso numerose piattaforme online, si può migliorare la lingua comodamente da casa propria.
L’ecosistema innovativo italiano
La preferenza per le aziende straniere ha conseguenze devastanti sull’ecosistema innovativo italiano. Le aziende italiane si privano delle conoscenze necessarie per competere sui mercati globali, creando un meccanismo in cui la mancanza di talenti giovani limita l’innovazione. L’unico modo per invertire questa tendenza è stravolgere completamente l’approccio e adottare una visione più audace.
Lavorare in smart working dall’Italia
Durante la pandemia, lo smart working ha dato una spinta decisiva all’innovazione, con un notevole incremento del lavoro da remoto. Negli ultimi anni si è fatta strada l’idea di lavorare per un’azienda estera senza lasciare il proprio Paese, beneficiando sia dei vantaggi economici internazionali che della qualità della vita italiana.
Ciò permette di accedere a salari più competitivi senza dover emigrare e avendo più flessibilità.
Il binomio vita privata-lavoro si equilibra così, permettendo ai dipendenti di ottimizzare il proprio tempo. Lo smart working dall’Italia non riguarda soltanto gli italiani ma anche numerosi stranieri che, seppur temporaneamente, decidono, grazie ai benefit delle aziende straniere, di trasferirsi in Italia per uno o due mesi all’anno.
Il problema, infatti, sta proprio qui: numerosi italiani lasciano l’Italia e si trasferiscono all’estero in via definitiva per lavorare per aziende straniere, ma pochissimi stranieri vengono in Italia per fare lo stesso.
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