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Confcommercio Verona: “Sicurezza a rischio in centro. Subito un tavolo permanente”

di Matteo Scolari
L’associazione presieduta da Paolo Arena rilancia l’allarme dopo i recenti episodi di degrado e annuncia un progetto di vigilanza privata a supporto delle forze dell’ordine.

La crescente serie di episodi di violenza, furti e comportamenti molesti in pieno centro storico mette in allarme Confcommercio Verona, che chiede con urgenza l’apertura di un tavolo permanente di confronto con le istituzioni e annuncia l’avvio di un progetto di vigilanza privata a tutela delle imprese e dei cittadini.

«L’escalation di episodi di violenza e furti e il costante aumento del degrado in pieno centro storico vanno assolutamente arginati: Verona non può permettersi un crollo di immagine e reputazione. Ne va del futuro della nostra economia, basata in larga parte sul turismo, ma anche della qualità della vita dei cittadini, oggi in costante peggioramento» ha dichiarato il presidente Paolo Arena, commentando i più recenti fatti di cronaca accaduti in Bra e sul Liston.

Paolo Arena, presidente Confcommercio Verona.
Paolo Arena, presidente Confcommercio Verona.

Sulla stessa linea Francesca Toffali, presidente di Confcommercio nella Prima Circoscrizione, che sottolinea: «È vero che il turismo è associato a un incremento di borseggi e truffe e che le città d’arte guidano queste statistiche. Ma questo non significa arrendersi al ‘è sempre stato così’. Assistiamo ormai quotidianamente a furti ai danni di turisti, negozi, ristoranti e alberghi: vogliamo continuare a leggere queste cronache o provare a costruire soluzioni condivise tra amministratori e imprese?».

Francesca Toffali, presidente Confcommercio – Prima Circoscrizione.

Confcommercio lamenta di non essere stata ancora coinvolta dalle istituzioni, pur chiedendo da mesi un dialogo diretto. «Non siamo mai stati convocati – continua Toffali – e veniamo coinvolti solo a decisioni già prese. È un metodo che serve a poco: la sicurezza va affrontata insieme e con una programmazione seria. In una città ormai poco abitata da residenti, ogni attività economica rappresenta un presidio, una sentinella, una vetrina. Ignorare questo è miope. Se passa la narrativa che Verona non è sicura, tutti ne pagheremo le conseguenze, non solo il turismo. La percezione di insicurezza può produrre danni più gravi dei reati stessi».

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Accanto alle richieste istituzionali, l’associazione di categoria sta lavorando a un progetto concreto di vigilanza privata, che coinvolgerà i commercianti. Come spiega il direttore generale Nicola Dal Dosso, il servizio prevede l’impiego di operatori qualificati che, «nel rispetto delle normative vigenti, gestiscano la prevenzione e provvedano all’allontanamento di persone sgradevoli e bivaccatori; una sorta di ronda professionale a supporto degli operatori di polizia che in modo lodevole, ma tra mille difficoltà, devono ogni giorno fronteggiare situazioni difficili».

Nicola Dal Dosso
Nicola Dal Dosso.

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