Intesa Sanpaolo firma il semestre dei record: utile netto a 5,2 miliardi
di RedazioneIntesa Sanpaolo archivia il miglior primo semestre della sua storia con un risultato netto di 5,2 miliardi di euro, ricavi e commissioni ai massimi e un ROE annualizzato del 20 %. La performance consente al gruppo di alzare la guidance 2025 a «ben oltre 9 miliardi» e di confermare una delle politiche di remunerazione più generose d’Europa: cash payout al 70 % e distribuzioni minime per 8,2 miliardi tra saldo dividendi di maggio, buy-back da 2 miliardi avviato a giugno e 3,2 miliardi di interim dividend in arrivo a novembre. Il tutto con un dividend yield superiore al 7 % e margini ulteriori di ritorno di capitale da quantificare a fine anno.
Sul fronte patrimoniale il gruppo registra un CET1 fully-phased-in al 13,5 %, in aumento di 65 pb nei sei mesi nonostante l’impatto di Basilea 4, a riprova di una banca “Zero-NPL” con ratio netto all’1 % e cost/income record al 38 %. La solidità permette di sostenere in prima linea l’economia reale: nei primi sei mesi sono stati erogati 29,2 miliardi a famiglie e imprese italiane, +44 % sul 2024, mentre 41,7 miliardi hanno interessato l’intero gruppo. Una fetta rilevante di questi flussi – insieme al 35 % dei dividendi cash maturati – finisce a famiglie e Fondazioni azioniste del Nord-Est, confermando il legame strategico con il tessuto produttivo veneto.
La banca rafforza anche la propria vocazione di leader nel Wealth Management, Protection & Advisory: le Attività finanziarie della clientela sfiorano i 1.400 miliardi e l’attività assicurativa vive «il miglior semestre di sempre» grazie al ramo Danni e alla bancassicurazione integrata.
Capitolo trasformazione digitale: con 4,6 miliardi di investimenti IT e 2.350 specialisti assunti, la piattaforma cloud isytech accelera il ricambio generazionale e l’efficienza operativa; Isybank tocca il milione di clienti a due anni dal lancio, mentre l’intelligenza artificiale conta già 111 applicazioni attive e 230 esperti impegnati.
Nella strategia ESG il gruppo conferma un impatto sociale ai vertici globali: 800 milioni già investiti contro povertà e disuguaglianze, 60,3 milioni di interventi fra cibo e riparo dal 2022, 78,6 miliardi di credito alla green economy dal 2021 e 93 % di energia da fonti rinnovabili.
A sintetizzare la traiettoria del gruppo, la voce del Ceo Carlo Messina:
«Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati raggiunti nel primo semestre del 2025: Intesa Sanpaolo vede consolidarsi un ruolo unico tra le grandi banche europee, essendo in grado di assicurare un ROE del 20 %, con uno dei più elevati shareholder returns in combinazione con la promozione di un programma dalla vasta portata volto alla riduzione delle ineguaglianze e al supporto delle persone in maggiore difficoltà. Una società più inclusiva è una società più forte anche per il tessuto economico che la costituisce.»
Messina aggiunge che nel semestre «sono stati erogati 29,2 miliardi di euro a famiglie e imprese in Italia, con una crescita del 44 %», mentre «l’utile netto ben oltre 9 miliardi per l’intero 2025» resterà la bussola grazie a un modello «resiliente, efficiente e ben diversificato».
Per Verona e il Veneto – dove Intesa Sanpaolo storicamente presidia il territorio con una rete capillare di filiali, centri Private e hub ESG – i numeri si traducono in maggiore liquidità per Pmi esportatrici, accesso a strumenti di wealth management evoluto e nuovo credito verde. Un segnale positivo, in vista di un autunno che vedrà la banca completare il buy-back e staccare l’acconto dividendo di novembre, immettendo risorse fresche nel sistema economico locale e confermando il proprio ruolo di acceleratore della crescita regionale.
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