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Robert Francis Prevost è il nuovo Papa: benvenuto Leone XIV

di Redazione
L’elezione dell’americano Robert Francis Prevost al soglio pontificio segna un passaggio storico per la Chiesa cattolica e apre riflessioni anche sul piano economico. Dalla gestione delle risorse vaticane al ruolo delle diocesi nei territori, incluso quello veronese, il cambio al vertice porta con sé una serie di potenziali evoluzioni.

Il conclave riunito in Vaticano ha eletto oggi, 8 maggio 2025, il nuovo Pontefice della Chiesa cattolica. A succedere a Papa Francesco è il cardinale statunitense Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV. Nato a Chicago nel 1955, agostiniano, teologo e canonista, Prevost ha maturato una lunga esperienza missionaria in Perù e, più recentemente, ha ricoperto l’incarico di Prefetto del Dicastero per i Vescovi.

Un profilo pastorale ma anche organizzativo, che lo ha visto attivo nel governo centrale della Chiesa in un periodo delicato sul piano sia spirituale sia gestionale. Il Vaticano, infatti, non è solo il centro della cristianità ma anche una realtà economica complessa, con un bilancio annuale, partecipazioni finanziarie, beni immobili e una rete globale di attività che coinvolge diocesi, istituti religiosi e fondazioni.

La gestione delle finanze vaticane nel nuovo pontificato

Durante il pontificato di Francesco, la Santa Sede ha avviato un processo di maggiore trasparenza economica, razionalizzazione dei costi e riforma degli organismi finanziari, tra cui la Segreteria per l’Economia e lo IOR. L’arrivo di Leone X potrebbe segnare una fase di continuità con questi principi, ma anche l’apertura a una gestione ancora più decentrata, attenta alle istanze delle Chiese locali e delle realtà missionarie, in linea con il percorso personale del nuovo Papa.

Ripercussioni per l’Italia e i territori locali

L’elezione di un nuovo Papa ha tradizionalmente un effetto diretto sull’economia italiana, in particolare su Roma e sul Lazio, ma non solo. Il turismo religioso, il settore editoriale, le opere sociali e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale legato alla fede sono solo alcune delle leve economiche attivate o potenziate in queste occasioni.

Anche realtà come Verona, sede di un’importante diocesi, possono beneficiare di un rinnovato interesse verso il patrimonio ecclesiastico. Le parrocchie, le fondazioni religiose e gli enti ecclesiastici rappresentano spesso partner chiave per iniziative educative, culturali, immobiliari e sociali, che interagiscono con l’economia locale in termini occupazionali e di servizi offerti alla comunità.

Una Chiesa globale e “territoriale”

Il percorso biografico di Leone XIV – tra Nord America, America Latina e Roma – fa pensare a una visione della Chiesa globale ma anche fortemente radicata nei bisogni delle persone e dei territori. Questo potrebbe riflettersi in una maggiore attenzione al ruolo delle Chiese locali come attori di sviluppo umano integrale, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, e con una nuova enfasi su sostenibilità, inclusione e innovazione sociale.

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