Giovani e innovazione: il futuro è già cominciato
di Matteo ScolariIn ogni epoca, ogni generazione ha avuto la sua parte di diffidenza da superare. Ma mai come oggi i giovani si sono trovati al centro di una contraddizione così evidente: da un lato, vengono spesso descritti come fragili, distratti, demotivati; dall’altro, sono chiamati a risolvere sfide globali enormi, dalla crisi climatica alla transizione digitale, dall’intelligenza artificiale alla coesione sociale. Eppure, tra questi due estremi, c’è una verità che vale la pena raccontare: i giovani sono i veri artefici del cambiamento, e spesso hanno una forza trasformativa che gli adulti faticano a vedere.
Alla guida del cambiamento non ci sono solo le tecnologie, ma le persone che sanno usarle con visione e creatività. I giovani di oggi hanno tra le mani strumenti potentissimi — accesso all’informazione globale, software avanzati, intelligenza artificiale, piattaforme digitali — che fino a pochi anni fa erano riservati a pochi centri di ricerca o a grandi aziende. E invece li usano per immaginare il nuovo, per semplificare il complesso, per dare forma concreta alle idee. Oggi una ragazza di 17 anni può formulare una linea di prodotti a base di oli essenziali per il benessere emotivo. Un ragazzo di 18 può trasformare rifiuti plastici in pensiline modulari o serre sostenibili. E un gruppo di studenti può costruire una startup simulata con business plan, piano finanziario e piano marketing, capaci di reggere il confronto con una vera impresa.

Noi di Verona Network non solo crediamo nei giovani. Scommettiamo su di loro. Non come gesto paternalistico, ma per responsabilità, per fiducia, per visione. In un mondo dove tutto cambia a grande velocità, chi sa interpretare prima il cambiamento non può che essere protagonista. E i giovani lo sono: non perché sono perfetti, ma perché sono veri. Portano in dote entusiasmo, imperfezioni, desideri, intuizioni. E anche una sana insofferenza verso ciò che è obsoleto.
Con il Premio Innovazione, che si svolgerà il prossimo 22 maggio alle ore 16 nella sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, abbiamo scelto di dare voce e visibilità a quei ragazzi e ragazze che mettono in campo le loro energie migliori. Che progettano, costruiscono, falliscono e riprovano. Che non si accontentano della superficie ma vanno a fondo. Che credono che anche da una scuola professionale o da un liceo scientifico si possa cambiare il mondo, un’idea alla volta.

Perché l’innovazione non è solo tecnologia. È una cultura, un atteggiamento, una scelta di campo. È imparare a vedere oltre i problemi, trovare strade nuove dove tutti vedono vicoli ciechi. E in questo, i giovani hanno qualcosa da insegnare anche agli adulti.
Forse è vero che ogni generazione ha la sua sfida. Ma è altrettanto vero che ogni generazione ha anche i suoi visionari, i suoi pionieri, i suoi costruttori. E i giovani di oggi, se li ascoltiamo davvero, possono essere tutto questo. Anzi, lo sono già.
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